FILIPPO ALETTI
Cronaca

"Torno dopo aver vinto la mia Guerra fredda"

Stasera alle 21 al teatro Comunale di Cesenatico il concerto del cantautore romano Clavdio, aperto da un’esibizione del cesenate Gobbi

"Torno dopo aver vinto la mia Guerra fredda"

"Torno dopo aver vinto la mia Guerra fredda"

di Filippo Aletti

È un intimo diario di pensieri e riflessioni ‘Guerra fredda’, il nuovo disco del cantautore romano Clavdio, che stasera alle 21 si esibirà al teatro Comunale di Cesenatico. L’artista indie, che mescola la musica elettronica a sonorità più tradizionali, è tornato di recente a esibirsi dopo una lunga pausa per la pandemia.

Clavdio, com’è tornare in tour dopo diverso tempo?

"È un’emozione fortissima, non era scontato ritrovare tutti i vecchi fan dopo uno stop così lungo. Sul palco porterò i brani del nuovo disco e qualche classico dei miei lavori precedenti. Sono tornato per restare".

Disco che è nato in un periodo complesso per lei.

"Durante il lockdown mi sono sorti diversi dubbi, sia sulla mia musica che sulla mia carriera, ho avuto un blocco importante che ha limitato i miei spunti creativi. Questi ostacoli, però, oggi fanno parte del disco, sono quelle battaglie da cui è scaturita la mia ‘Guerra fredda’".

Quali sono i temi principali del disco?

"Al centro del lavoro ci sono delle sensazioni importanti, che hanno lasciato un segno dentro di me. Disorientamento, noia e crisi sono presenti in quasi tutti i brani, tranne qualcuno, come ‘Letojanni’, che rappresenta un po’ la luce in fondo al tunnel".

Musicalmente ha avuto qualche influenza particolare?

"Diciamo che ho i miei riferimenti principali che sono sempre presenti all’interno della mia musica, come Branduardi e Battiato. È un disco che mescola l’elettronica ad alcune sonorità più acustiche. Per la prima volta ho lavorato in coppia con un produttore esterno alla mia sfera personale, perciò ho implementato qualche scelta stilistica che da solo non avrei inserito nel disco. È stato un passo importante per la mia crescita".

Un pezzo a cui è più legato?

"Direi ‘Freccia’, il primo brano che ho scritto per il disco e che ha fatto rinascere il mio processo creativo. Voglio molto bene, però, anche a ‘Dovremmo fare sport’, brano consolatorio, una spalla su cui piangere, che aiuta a tirarsi su".

Nel disco c’è un duetto con Malika Ayane.

"Tutto è nato per caso, volevamo inserire una voce femminile all’interno del brano ‘Graminacee’, e ci è subito venuta in mente Malika, che non solo si è prestata alla cosa, ma ci ha pure invitato a Berlino per registrare. È stata un’esperienza magnifica, sentirla cantare un mio pezzo mi ha veramente emozionato".

Progetti per i prossimi mesi?

"Continuerò a lavorare sulle mie canzoni, senza fermarmi più. Mi piacerebbe collaborare con altri artisti, scrivendo musica o producendo i lavori di giovani musicisti. Ho tanta voglia di recuperare il tempo perso".