ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Terremoto a Marrakech "Trenta secondi di paura"

La testimonianza di Mohammed Erabhi che dopo 22 anni trascorsi a Cesena è tornato in Marocco con la famiglia: "Pensavo che il tetto ci crollasse addosso".

Terremoto a Marrakech "Trenta secondi di paura"

di Annamaria Senni

A Marrakech la terra trema, una scossa di magnitudo 6.8 della scala Richter ha colpito nella notte di venerdì il Marocco. Un forte boato, i palazzi che crollano e le persone che corrono in strada nel panico tra macerie e fumo. Ieri la stima era di 1000 persone decedute e oltre 1200 feriti, ma si teme che la lista possa allungarsi. Si dorme in piazza con coperte e cartoni per paura che il terremoto si ripeta. Anche la famiglia di Mohammed Erabhi, il 59enne originario del Marocco che è tornato da alcuni anni a vivere a Marrakech dopo 22 anni trascorsi a Cesena dove lavorava come magazziniere, ha vissuto i terribili momenti e la paura. "Venerdì stavo guardando la televisione in salotto con mia moglie quando abbiamo sentito quella scossa fortissima durata 30 secondi – dice Mohammed Erabhi –, ho visto la casa che tremava, abbiamo avuto paura che il tetto ci crollasse addosso. In quel momento tanti pensieri si sono succeduti. Siamo corsi a svegliare la nostra figlia di 24 anni e nostro figlio di 12 e siamo corsi in strada. In casa abbiamo visto muoversi i mobili, il divano sussultava e per un attimo abbiamo avuto paura di morire". Gli abitanti di Sokoma Marrakech, che si trova nella zona nuova di Marrakech dove abita la famiglia Erabhi ad alcune decine di chilometri dall’epicentro, hanno passato tutta la notte in strada anche se nella zona non ci sono stati grossi danni. "Siamo stati svegli tutta la notte e siamo rientrati nelle case alle 5 del mattino – dice Mohammed – ma la paura che le scosse possano ripetersi non ci abbandona". Mohammed, che lavora come mediatore a Marrakech e un mese fa era a Cesena, nel sisma ha perso un amico, rimasto intrappolato con la moglie dentro casa.