Terme di Sant’Agnese. Diffida dai sindacati

Contrasto con il consiglio di amministrazione sulle spettanze ai dipendenti. Chiesta loro la rinuncia su quanto rilevato dall’Ispettorato del Lavoro.

Terme di Sant’Agnese. Diffida dai sindacati

L’Hotel Terme di Sant’Agnese

Si acuisce il contrasto tra il consiglio d’amministrazione che gestisce il complesso termale a alberghiero Sant’Agnese da una parte, e una consistente parte dei circa ottanta dipendenti appoggiati dai sindacati di categoria aderenti a Cgil, Cisl e Uil dall’altra. Il clima si sta surriscaldando con l’approssimarsi dell’arrivo ai dipendenti delle comunicazioni della direzione provinciale di Forlì dell’Ispettorato del Lavoro delle comunicazioni relative alle irregolarità riscontrate nella ricostruzione dei periodi lavorati dai singoli dipendenti. Sono le irregolarità in base alle quali l’Ispettorato ha comminato a Sant’Agnese pesanti sanzioni (227.000 euro, in parte già pagate) sulla base delle irregolarità nella gestione dei rapporti di lavoro riscontrate nell’ispezione effettuata nell’ottobre 2021, relativa ai cinque anni precedenti.

Il presidente di Terme Sant’Agnese Enrico Camillini, che ha assorbito anche i compiti che erano stati assegnati all’amministratore delegato Alfredo Piccoli, uscito di scena quando è scoppiata questa vicenda, ha incontrato alcuni dipendenti chiedendo loro di firmare una dichiarazione di rinuncia a ogni spettanza rilevata dall’Ispettorato del Lavoro non avendo lavorato nelle ore indicate. Una dichiarazione che potrebbe avere risvolti penali per due motivi: il primo è che il maggior credito dei lavoratori è stato certificato dall’Ispettorato del Lavoro sulla base di elementi oggettivi e testimonianze riscontrare, il secondo è che i lavoratori non hanno ancora ricevuto la comunicazione ispettiva. Probabilmente la fretta è dovuta al fatto che il consiglio d’amministrazione formato da Enrico Camillini, Luca Betti e Alessia Rossi è dimissionario dalla proclamazione a sindaco di Enrico Spighi poiché il Comune di Bagno di Romagna detiene la maggioranza assoluta (68%) delle azioni di Terme Sant’Agnese, e nei prossimi giorni scadrà il termine per le nuove nomine. I sindacati si sono prontamente attivati inviando una diffida a Terme Sant’Agnese dal portare avanti questo comportamento, ma il consiglio della società per azioni termale ha replicato che la loro iniziativa è corretta perché volta a tutelare il patrimonio aziendale in quanto le ore di lavoro non pagate come rilevato dall’Ispettorato del Lavoro non sarebbero state effettuate, e ha cercato di contestare la legittimità dell’intervento dei sindacati. In questo clima spicca il silenzio del sindaco Enrico Spighi che non risponde a domande, richieste e interrogazioni.

Paolo Morelli