REDAZIONE CESENA

Tabagismo, una piaga sottovalutata: "Polmoni ridotti come spugna bruciata"

Elisa Paolucci, responsabile di Pneumologia del Bufalini: "Allarme per la salute"

Elisa Paolucci, responsabile di Pneumologia del Bufalini: "Allarme per la salute"

Elisa Paolucci, responsabile di Pneumologia del Bufalini: "Allarme per la salute"

"I danni da fumo incidono sui polmoni come una bruciatura su una spugna. Resta per sempre, è irreversibili e progressivamente il polmone diventa nero come se fosse bruciato". Parola di pneumologa, la dottoressa Elisa Paolucci, responsabile del servizio di Pneumologia e Endoscopia Bronchiale dell’ospedale Bufalini. Non è uno stigma quello che colpisce i tabagisti, ma un allarme per la salute.

Dottoressa Paolucci come si evidenziano i danni da fumo nei polmoni?

"Chi viene da noi di solito denuncia difficoltà di respiro. La visita parte da un’anamnesi generale e da una spirometria che evidenzia i volumi e i flussi del polmone. Le problematiche che emergono possono derivare da patologie infettive, dallo smog ma, soprattutto, dal fumo di sigaretta. Che determina una infiammazione cronica del polmone che, con la distruzione degli alveoli, riporta un danno strutturale permanente oltre all’infiammazione dei bronchi, che tendono a stringersi e rendere difficile il flusso dell’aria".

Ci sono persone che affermano di sentirsi bene benché abbiano fumato tutta la vita.

"Se la raccontano… C’è un valore al di sotto del quale la percezione del danno è più bassa e la fatica del respiro meno percepibile. Se uno sta sul divano tutto il giorno è più difficile che colga gli effetti di un enfisema, chi fa attività sportiva, invece, si renderà conto subito che il fiato non è più come una volta. Poi magari si dà la colpa al peso, all’età, alla sedentarietà. Spesso si diagnosticano danni da tabagismo quando i pazienti vengono per altre problematiche".

Cosa hanno cambiato le disposizione di legge contro il fumo inasprite negli ultimi anni?

"C’è una maggiore sensibilità, oggi passa il concetto che fumare fa male e molti cercano di smettere. Ma anche per chi avesse smesso tanti anni fa i danni non si rimarginano, restano come tante cicatrici . Il polmone non si rigenera. Chi sceglie di fumare almeno la faccia da solo e non causi problemi agli altri".

Appunto, il fumo passivo. E’ così pericoloso?

"Arrivano da noi donne oltre i 70 anni con segni da deficit ostruttivo che affermano di non aver mai fumato. Ma poi rivelano che il marito ha sempre fumato in casa. Anche i bambini ne subiscono gli effetti negativi. Se crescono accanto a genitori fumatori ne restano segnati sin dalla più tenera età, tanto più che i polmoni immaturi, ossia fino a 20 anni, sono più sensibili. Anche in gravidanza ci può essere una trasmissione attraverso la membrana placentale, studi dimostrano che Il bambino crescerà con un polmone più vecchio rispetto alla sua età".

Che fare?

"L’Ausl Romagna ha avviato dei corsi di antitabagismo e ciò che vediamo è che chi fuma ha voglia di smettere. Il tabagismo è una specie di malattia".

Elide Giordani