ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Apertura agli studenti transgender a Cesena: "Sì al nome diverso da quello anagrafico nel registro"

La dirigente di Agrario-Geometri: "I tempi sono maturi, auspico che il mio istituto vada in questa direzione". Nessuna scuola cesenate ha finora introdotto la ‘carriera alias’ che consente la scelta al diretto interessato

Luciana Cino, dirigente dell’istituto Agrario-Geometri di Cesena

Cesena, 8 settembre 2023 – Secondo i dati dell’Agedo, associazione dei genitori di omosessuali, sarebbero 244 ad oggi le scuole, di cui venti in Emilia Romagna – ma ancora nessuna a Cesena – che hanno reso operativa la ‘carriera alias’, vale a dire un accordo di riservatezza tra la scuola e lo studente trans o la famiglia in base al quale nel registro scolastico viene inserito il nome scelto dalla persona transessuale al posto di quello anagrafico.

Il nulla di fatto in questa direzione nelle scuole cittadine lo si appura consultando i dirigenti scolastici delle scuole superiori dove, almeno sino ad oggi, non sono state avviate le procedure per venire incontro a richieste di studenti o studentesse per i qual il nome anagrafico non rispetta il genere al quale essi si sentono di appartenere. Secondo le associazioni che operano a tutela delle persone trans, si tratta di un atto fondamentale per esprimere e costruire l’identità di genere a livello individuale e sociale. "Un’iniziativa che mette a repentaglio la crescita, l’educazione e la salute psicofisica degli adolescenti in contrasto con le normative vigenti e con le direttive del Ministero", ha sostenuto invece l’associazione ‘Pro Vita & Famiglia’, che ha criticato il riconoscimento nel 2022 delle ‘carriere Alias’ al liceo artistico ’Nervi-Severini” di Ravenna.

Nei giorni scorsi in Lombardia un consigliere regionale di Fratelli d’Italia ha scritto a duemila scuole regionali mettendo in guardia i dirigenti sul fatto che la carriera alias sarebbe "una pratica illegale" e criticando "l’innaturale ideologia volta alla fluidità di genere non giustificata né da leggi dello Stato né dalle norme relative all’autonomia scolastica. "Siamo al corrente dell’iniziativa del consigliere lombardo – afferma il coordinatore di FdI cesenate Luca Lucarelli – che condividiamo in toto, ma nel territorio cesenate non ci risultano scuole che l’abbiamo introdotta. Se fosse avvenuto, saremmo intervenuti per deplorarlo".

Al liceo Monti – informa la dirigente Simonetta Bini – non ci sono stati studenti che abbiano richiesto la carriera alias. Se e quando si verificherà, la questione verrà affrontata dal Consiglio di istituto, come comunità scolastica educante". Un altro dirigente cesenate tiene a rimarcare che i problemi della scuola di cui occuparsi sono altri.

Per la preside dell’istituto Agrario Garibaldi e Geometri Da Vinci Luciana Cino la necessità invece di intervenire a favore degli studenti transgender è forte. "In passato – dichiara – nel nostro istituto abbiamo avuto il caso di una studentessa ora diplomata che manifestò questa inclinazione e la scuola fu molto vicina a lei e alla famiglia, ma non vennero fatti i passi negli organi collegiali per istituzionalizzare la carriera alias. Tuttavia io ritengo che i tempi ora siano maturi, da parte di una buona fetta della classe docente riscontro apertura e sensibilità in tal senso a queste istanze e non si può chiudere gli occhi di fronte a necessità emergenti. Speriamo quest’anno di fare un passo avanti".

L’estrema delicatezza della questione fa sì che, se ci fossero situazioni che affiorano di studenti trans – da non escludere – gli istituti le affrontino con la cautela e la riservatezza dovute. Sulle queste problematiche le associazioni cattoliche cesenati stanno coinvolgendo famiglie ed educatori. Proprio Ieri sera al teatro del seminario diocesano il sacerdote, medico e docente don Alberto Frigerio è intervenuto sul tema "L’enigma della sessualità umana. Quale compito per genitori e educatori", invitato dal Consultorio per la famiglia ’Adolfo Giorgini’, dal centro culturale ’Campo della Stella’, dall’associazione genitori Scuole cattoliche e dall’Osservatorio per l’educazione.