ELIDE GIORDANI
Cronaca

Studenti in difficoltà Quadruplicati i disturbi dell’apprendimento negli ultimi dieci anni

I dati del ministero si riferiscono a 65 istituti scolastici provinciali: nel 2012 erano 752 le certificazioni di Dsa contro i 2.962 del 2022.

di Elide Giordani

Nella nostra provincia in dieci anni è quadruplicato il numero dei ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento (per gli insegnanti il ben noto acronimo DSA): dai 752 del 2012 ai 2.962 del 2022. Se ne contano 425 alle elementari, 916 alle medie, 1.621 alle superiori. I dati emergono da un report del Ministero tra le 65 istituzioni scolastiche (55 statali, 10 paritarie) della provincia. Parliamo dei soli disturbi legati alle abilità scolastiche, e in particolare di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia. In pratica incapacità più o meno gravi di leggere correttamente, scrivere, imparare la matematica. La precisazione è necessaria poiché a questi si aggiungono le certificazioni BES, ossia bisogni educativi speciali legati a fattori socio-economici, linguistici e culturali come la non conoscenza della lingua e della cultura italiana e alcune difficoltà di tipo comportamentale, relazionale e situazioni familiari problematiche, che danno luogo a percorsi didattici personalizzati che fanno lievitare ulteriormente la cifra.

Il tutto s’inquadra in una scuola fortemente inclusiva che non lascia indietro nessuno. Non certo qui ragazzi che un tempo venivano definiti sommariamente "asini" o, nelle migliori delle ipotesi, poco portati allo studio e buoni per attività di tipo pratico dove, non di rado, sapevano eccellere. Secondo i dati forniti dal ministero dell’Istruzione e veicolati dall’Ufficio Scolastico regionale la situazione della nostra provincia non si discosta dall’andamento regionale dove le certificazioni DSA sono passate da 10.526 a 33.310 negli ultimi dieci anni. Un ricorso che si attesta sul 6,5 per cento dell’intera popolazione scolastica regionale (circa 510 mila alunni distribuiti fra 715 istituti scolastici di ogni ordine e grado), contro il 2,3 per cento del 2012. Ma ciò che sconcerta è che il numero dei ragazzi che manifesta quei disagi aumenta col crescere dell’età. Sono presenti sin dalle elementari ma aumentano alle medie ed esplodono nelle superiori.

Nella provincia di Forlì-Cesena i dati ministeriali relativi alle medie inferiori focalizzano una crescita, nei dieci anni considerati, che arriva a 916 segnalazioni. Rappresentano l’8,1 per cento del totale degli alunni delle medie inferiori cesenati e forlivesi. Nelle medie superiori la crescita regionale è sei volte tanto: dai 3.231 del 2012 ai 18.599 del 2022, il 9,6 per cento del totale. L’impennata si coglie soprattutto nella prima classe delle superiori, ossia nel passaggio tra le medie e gli istituti superiori. A Forlì-Cesena i ragazzi delle superiori con una certificazione DSA sono 1.621, l’8,6 per cento. Cifra alta ma, comunque, inferiore al dato regionale del 9,6 per cento che ha una punta dell’11,6 per cento a Rimini. A mostrare difficoltà sono più i ragazzi che le ragazze: sul totale dei DSA 1.193 sono femmine. 1.869 maschi . Le valutazioni sono effettuate dalla Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del Sistema sanitario regionale o da strutture private, ma le diagnosi devono essere comunque convalidate dal servizio pubblico. Per loro sono previsti appositi provvedimenti di flessibilità didattica secondo un piano personalizzato, che dura per tutto il percorso scolastico.