Studenti e studentesse del liceo ‘Monti’ testimoni di un momento storico. Le classi quinte delle sezioni Ae, As e Ds in gita scolastica hanno fatto visita alla sede del Parlamento europeo, a Strasburgo, proprio il giorno (giovedì scorso) in cui è intervenuta in aula Yulia Navalnaya, moglie di Alexei Navalny, il più acerrimo oppositore dal Cremlino morto in una colonia penale dell’Artico il 16 febbraio. Accolta dall’Europarlamento da una standing ovation, la vedova ha attaccato Putin, definendolo "un mafioso, sanguinario, non un politico, da combattere come un criminale, non con le note diplomatiche", e ha annunciato la data dei funerali del marito.
"Abbiamo assistito all’ingresso nell’edificio di Yula Navalnaya accolta dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e partecipato a una parte della riunione plenaria. Una visita in cui i ragazzi hanno percepito che la grande storia è fatta da persone come noi", racconta Stefano Maldini, docente di Italiano e storia, che ha accompagnato i ragazzi insieme a Daniele Grassi, Rita Severi, Elena Fiumana e Marina Giunchi. A riceverli è stata la vicecapogruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici, la modenese Elisabetta Gualmini. "L’europarlamentare si è soffermata a lungo con gli studenti, trasmettendo loro la passione politica e l’impegno, spiegando che il futuro dell’Europa è nelle mani delle nuove generazioni — prosegue —. Auspicio suo e nostro è che l’Ue diventi sempre più coesa e forte affinché possa intervenire con il suo spirito di pace. Nonostante le contraddizioni e criticità, è un’istituzione ancora molto attrattiva: tanti Paesi vorrebbero entrare, rimane il più grande esperimento democratico attuale, come gli Stati Uniti". La tappa a Strasburgo rientra nel viaggio di istruzione della classi del ‘Monti’, svoltosi dal 27 febbraio al 2 marzo, che aveva come meta la regione dell’Alsazia, in Francia, e ha interessato anche le città di Colmar e Lione. "Rientra in un percorso di educazione civica che vuole far comprendere agli studenti come nella storia il popolo europeo sia riuscito a passare dall’orrore della guerra alla convivenza pacifica, grazie al dialogo e al confronto — conclude Stefano Maldini —. La stessa regione dell’Alsazia è un simbolo di pace: terra a lungo contesa da francesi e tedeschi, è ora condivisa". A Strasburgo la comitiva cesenate ha visitato l’unico campo di concentramento su territorio francese, Natzweiler-Struthof, con tasso di morti altissimo rispetto ai reclusi.