Claudio Capponcini, ex candidato sindaco ed ex consigliere comunale, non fa più parte del Movimento 5 Stelle ("Ho tolto l’iscrizione la primavera scorsa"), ma ha vissuto in città la fase grillina del radicamento e della crescita pentastellata e da osservatore segue le vicende del nuovo partito di Conte e del voto che ha cancellato il Movimento di Grillo aprendo una nuova stagione.
"La lotta per il simbolo – afferma Capponcini – è fuori di luogo perché va mantenuto fuori dal nuovo partito, visto che in esso non c’ è più niente di quello che c’è stato nel Movimento 5 Stelle originario. Non appartiene a Conte e lui lo sa visto il nervosismo che mostra in tv. Se hanno dignità, che ne scelgano un altro. E così anche un altro nome. Il nuovo che nasce è un partito a tutti gli effetti. Ripeto: nulla a che vedere con i presupposti con cui è nato il movimento e con quello che è stato nel periodo della mia militanza".
"Quella di Conte a mio avviso è una linea nuova solo di nome, ma non di fatto – procede Capponcini –. Sono naturalmente contrario anche all’allungamento dei mandati. I voti a livello regionale dovrebbero far riflettere: percentuale di 3,53% e 52mila preferenze, contro le 104 mila dell’elezione precedente".
"Io non ritornerò più nel Movimento 5 Stelle – conclude Capponcini – perché quello in corso è un definitivo cambiamento di rotta che ritengo irreversibile e siccome mai in vita mia ho ritenuto di dover entrare in un partito politico vero e proprio ci mancherebbe proprio che lo facessi questa volta".