
Giacomo Matteotti, secondo da destra, pochi mesi del rapimento e della morte
Per quello che ha rappresentato nella maturazione dell’antifascismo pur in un momento in cui la dittatura ancora non aveva mostrato la sua faccia più feroce, per la sua idea dell’Europa che torna oggi attuale, per il suo lucido impegno politico, Giacomo Matteotti (assassinato dal fascismo nel 1924) è ancora oggi una figura di stimolo e riferimento.
Per questo è aperta alle scuole, oltreché a alla cittadinanza delle tre provincie romagnole, la bella mostra in visione fino al 4 maggio presso la Biblioteca Malatestiana che ricorda al mondo l’impegno e il pensiero del "protomartire del fascismo" - come lo ha definito l’assessore alla Cultura Camillo Acerbi nella presentazione di ieri - a cento anni dalla sua uccisione. Voluta e sostenuta dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea (in particolare dalla sua presidente Ines Briganti) e dalla Fondazione Filippo Turati (con il coordinamento di Rossella Pace) la mostra è stata inaugurata dalla Camera dei Deputati nell’ottobre del 2023 e, dopo varie tappe, chiude la sua stagione a Cesena.
Per chi la visiterà c’è anche la visione di un filmato di 23 minuti e la possibilità di scegliere tra i volumi che la biblioteca ha messo a disposizione sull’argomento. Che, con una documentazione in parte inedita, ripercorre la vita pubblica e privata del leader socialista, deputato e segretario del Partito Socialista Unitario (Psu), dagli esordi giovanili all’affermazione nazionale, dalle battaglie per la democrazia all’opposizione al fascismo. La rassegna annovera documenti originali - con particolare riferimento agli atti istruttori e giudiziari, mai mostrati in precedenza, che sostanziano il percorso interpretativo - fotografie, manoscritti, oggetti, libri d’epoca, articoli di giornali e riviste, filmati e documentari, opere d’arte, sculture, ceramiche, quadri, nonché brani musicali dedicati al leader politico.
Quattro le sezioni: ’Il giovane Matteotti’, ’L’impegno politico nazionale’ 1919-1924, ’Sequestro e morte’ 1924-1926, e infine la sezione ’Il mito di Matteotti’ che focalizza il suo lascito fattuale e ideale. L’esposizione porta con sé alcune iniziative collaterali. Ieri l’inaugurazione è avvenuta con la partecipazione di Maurizio Degl’Innocenti, uno dei curatori della mostra; giovedì 10 aprile alle 16,45, Enzo Flamigni presenterà "Un’idea di Matteotti un secolo dopo" e la proiezione del film "Il delitto Matteotti"; mercoledì 7 maggio, a mostra conclusa, si terrà una conferenza di Marcello Flores che chiude il cerchio degli eventi.