"Servizio di salvamento in autunno, è follia"

Amministratori e balneari contro l’ultima direttiva del Ministero: "Facciamo tanto per allungare la stagione, così di sicuro non ci aiutano"

"Servizio di salvamento in autunno, è follia"

Un bagnante d’inizio autunno la scorsa settimana a Cesenatico

Nell’Italia dell’assurdo l’ultima trovata è la direttiva emanata dalla Capitaneria di Porto su mandato del Ministero della Infrastrutture, in merito al servizio di salvamento dopo il termine della stagione balneare fissato il 22 settembre. In sostanza gli stabilimenti balneari, per poter rimanere aperti con lettini e ombrelloni, devono garantire questo servizio in autonomia, quindi pagando loro il prolungamento dei salvataggi. I primi a trovare assurda questa direttiva sono proprio i balneari. Del resto all’inizio dell’autunno ed in particolare in ottobre, le persone che frequentano la spiaggia lo fanno per passeggiare in riva al mare, godersi una giornata di sole in relax su un lettino, prendere un caffè, un aperitivo e magari gustare in spiaggia un buon piatto di pesce. Sono pochi coloro che faranno il bagno, spesso si contano sulle dita di una mano, quindi essere obbligati ad avere il servizio di salvataggio, significa trovarsi in spiaggia più bagnini che turisti. Da tutti, amministratori pubblici per primi, questa nuova norma è ritenuta fortemente penalizzante per tutti gli stabilimenti balneari di Cesenatico, in controtendenza con la volontà delle destinazioni di allungare la stagione e creare attrattiva anche al di fuori della stagione estiva. Il sindaco Matteo Gozzoli e l’assessore Jacopo Agostini, criticano duramente la decisione: "Ci troviamo davanti all’ennesima normativa nazionale calata dall’alto, senza tenere conto della specificità dei territori e senza considerare le esigenze e le volontà di un settore, quello turistico, molto importante per il nostro paese. Ancora una volta gli enti locali come regione e comuni, non sono stati né chiamati in causa e né ascoltati. La comunicazione è arrivata come sempre all’ultimo minuto, togliendo anche la possibilità ai privati di potersi eventualmente organizzare. La nostra amministrazione insieme alla Cooperativa Stabilimenti Balneari e a tutti gli operatori, sta lavorando da anni sull’allungamento della stagione balneare e sulla destagionalizzazione, ma normative come queste vanificano ogni tipo di progettualità. Gli ottimi dati turistici degli ultimi anni sono arrivati grazie anche a stagioni più lunghe, che consentono a più persone di poter vivere le nostre spiagge. Il Comune di Cesenatico è un esempio virtuoso per tutta la riviera e organizza il servizio di salvamento in sinergia con la cooperativa dei bagnini, in un clima di grande collaborazione, con i balneari che sostengono diverse attività in campo ricreativo e culturale. Normative come questo creano solo confusione e rendono più difficile il lavoro di tutti. La sicurezza deve essere una priorità, mentre in questo caso si vede solo burocrazia e ostacoli".

Giacomo Mascellani