ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Scoppia un caso nel Pd: "Escluso dalla presidenza, ora potrei dimettermi"

La rabbia del consigliere comunale Enrico Rossi. "Avevo il sostegno nel partito per ricoprire la carica data a Rossini, adesso rifletterò su cosa è meglio fare".

Scoppia un caso nel Pd: "Escluso dalla presidenza, ora potrei dimettermi"

Scoppia un caso nel Pd: "Escluso dalla presidenza, ora potrei dimettermi"

"Mi prenderò qualche giorno di riflessione per decidere sul da farsi, se continuare a fare il consigliere oppure no". Nel Pd stravincitore delle comunali scoppia una grana: il caso di Enrico Rossi, consigliere comunale borellese appena rieletto per il terzo mandato con 539 voti, che non ha preso bene il fatto che gli sia stato preferito il compagno di partito Andrea Rossini come presidente del consiglio comunale nella prima seduta di mandato martedì pomeriggio.

Nella terza ed ultima votazione dieci voti sono andati a Enrico Rossi da parte presumibilmente dei consiglieri di opposizione, ci sono state inoltre due schede bianche iptizzabili nella maggioranza, mentre 19 preferenze sono state indirizzate a Rossini.

"Io ho sempre votato scheda bianca - afferma Rossi - perché ero disponibile a ricoprire l’incarico, avendo avuto sostegno nelle scorse settimane anche da alcuni consiglieri eletti. Ringrazio le persone che mi hanno dimostrato affetto con i voti e i messaggi di questi giorni. Mi era stato chiesto dal sindaco e dal segretario comunale di ricandidarmi alla fine dello scorso anno e ci ho pensato diversi mesi prima di accettare perché ho ritenuto che dieci anni di consiglio comunale potessero bastare come esperienza".

"Il dato politico clamoroso - afferma Marco Casali di Fratelli d’Italia - è che la maggioranza non ha proceduto all’elezione di del presidente del consiglio comunale all’unanimità, fatto epocale, diversamente dalle ultime quattro consigliature. Alla seconda votazione con le nostre schede bianche abbiamo dato il segnale inascoltato alla maggioranza di convergere su un nome diverso da Rossini".

"L’elezione di Rossini – replica il segretario comunale del Pd Lorenzo Plumari – è avvenuta con il pieno sostegno della maggioranza e al primo scrutinio utile, il terzo. Se Casali vuole continuare a fare di conto può esercitarsi su Forlì dove, dopo gli stracci che sono volati, si prevede sarà necessario ancora molto tempo per mettere d’accordo la Lega e Fratelli d’Italia".

Anche l’ex presidente del consiglio comunale del Pd Nicoletta Dall’Ara interviene sull’elezione del suo successore. "Non gli riconosco equilibrio e correttezza istituzionale che a me non ha riservato, nè stile. Con amarezza noto l’assenza di donne nei ruoli istituzionali".