Nell’area del convento al tempo viveva Manuel Boke, un uomo che poco tempo dopo venne arrestato e trasferito in carcere in relazione a reati di natura sessuale. L’attenzione della famiglia della giovane si concentrò subito su di lui, ma le indagini avviate non portarono mai a indagarlo in merito alla scomparsa di Cristina. Scontata la pena, Boke divenne irreperibile e da allora non si hanno più sue notizie.
Durante un colloquio avvenuto in carcere con padre Lino, intercettato dagli inquirenti, il sacerdote avrebbe contestato l’alibi di Boke. Prima di eventuali spiegazioni, arrivò però il termine del dialogo. Perché? Il tempo della visita era finito, argomentò poi il religioso.