Manuela Alfinito, segretaria Femca Cisl Romagna, i numeri del report di Intesa San Paolo sulle esportazioni del distretto si confermano impietosi. Il cielo è ancora grigio sopra San Mauro.
"Lo abbiamo ribadito anche al Tavolo del distretto alla presenza, fra l’altro, del vicepresidente della Regione Vincenzo Colla: non siamo di fronte a una crisi congiunturale, ma strutturale". Qual è la differenza?
"La situazione è il risultato di una serie di fattori che, sommandosi, hanno scatenato una ‘tempesta perfetta’. Guerra in Ucraina, costi energetici, i disordini sulla rotta del canale di Suez e l’inflazione dello scorso anno hanno avuto un impatto devastante. Persino i mercati esteri, fondamentali, sono paralizzati".
Quali misure più urgenti per salvare il distretto?
"Serve al più presto il prolungamento degli ammortizzatori sociali in deroga per i lavoratori delle imprese artigiane. Ci aspettiamo anche l’attivazione di percorsi di formazione indirizzati alle persone del distretto".
Parliamo di percorsi sull’innovazione tecnologica? "Non solo: occorre attivare corsi per riqualificare le competenze di chi sarà costretto a uscire dal comparto".
Una valutazione pessimistica…
"Una valutazione realistica. La speranza è che il mercato riparta davvero nella seconda metà del 2025, come prevedono gli analisti. Ma non escludiamo che, nel frattempo, alcune imprese siano costrette a chiudere, o a ridurre drasticamente gli organici pur di sopravvivere".
Maddalena De Franchis