Cesena, 12 novembre 2023 – Capita, assai di frequente e da oltre un mese, che chi si presenta in farmacia munito della propria tessera sanitaria per ottenere i farmaci prescritti dal proprio medico di base debba rinunciare a portarsi a casa quanto necessario per la propria salute. Un problema grave, soprattutto per chi ha urgenza di assumere i medicinali prescritti, che ha costretto il dottor Alberto Lattuneddu, presidente provinciale di Federfarma per Forlì, Cesena e i relativi comprensori, a diramare una ferma denuncia che chiama in causa il portale informatico regionale Lepida.
Qual è il busillis? "Il tempo di latenza tra l’emissione della ricetta da parte del medico di base e il recupero della medesima da parte della farmacia", scandisce i dottor Lattuneddu. E non è facile spiegarlo alle persone che si presentano al banco convinte che l’intoppo, invece, sia lì, nel terminale di quella filiera tra Regione, medico di medicina generale e farmacia. Ci sarebbe, in verità, la possibilità di recuperare quella prescrizione: farsi stampare la ricetta e tornare in farmacia dove, pur con qualche difficoltà, il farmacista riesce a recuperare la prescrizione attraverso la digitalizzazione di alcuni codici contenuti nella ricetta. Ma, che succede se il guaio va al capolinea di sabato o in un giorno festivo in cui il medico di medicina generale non effettua il servizio? Anche ieri, giornata prefestiva, c’è chi non ha potuto ritirare il farmaco prescritto. "Abbiamo protestato ben più di una volta - scandisce Lattuneddu - la risposta, inaccettabile, è stata che si reca in farmacia a pochi minuti dalla prescrizione può dover affrontare un ritardo. Ma questi ritardi si allungano spesso su una o due ore e addirittura su una giornata intera o più giorni". "Probabilmente - tuona Lattuneddu - coloro che sono preposti a risolvere il problema non sono stati sufficientemente edotti dell’estrema gravità della situazione. Dovrebbero venire nelle farmacie territoriali per rendersi conto della situazione folle in cui sono costretti a barcamenarsi i farmacisti che vi operano. In questa storia di disservizio, che colpisce soprattutto gli utenti, anche noi siamo parte lesa".
“Le farmacie - dice ancora il presidente provinciale di Federfarma - tentano con ogni mezzo di appurare la tipologia del farmaco prescritto direttamente dal paziente, ma spesso il paziente, magari anziano o fragile, non conosce i contenuti della prescrizione e ripete all’infinito che le ricette sono dentro la tessera sanitaria. Spesso finiscono per girare nelle varie farmacie del territorio nell’inutile speranza di trovare una farmacia che possa soddisfare le loro esigenze impellenti di salute, cosicché ci sono da quantificare anche i costi sociali diretti ed indiretti di questo gravissimo disservizio, oltre ovviamente al danno sanitario della mancata assunzione del farmaco prescritto". "Mi preme sottolineare - sottolinea Lattuneddu - che l’Ausl della Romagna è del tutto estranea al problema. Anch’essa ha sollecitato gli uffici competenti della Regione a tutti i livelli, ma ad oggi siamo ancora ben lontani da una risoluzione del problema" .