di Annamaria Senni
"Tagli di vegetazione e ruspe devastano le sponde del Savio senza alcuna apparente valida motivazione". Due valori a confronto: da una parte c’è il rispetto per la natura e dall’altra l’incolumità umana. Come rispettarli entrambi? Una dura critica arriva dalla presidente del Wwf di Forlì-Cesena Maria Chiara Bocchini, che attacca gli interventi sul Savio avviati dall’agenzia regionale per il territorio e la sicurezza civile, interventi finanziati con un milione e 600mila euro dall’ordinanza del generale Figliuolo. "Nell’ansa di Cà Bianchi su sponda opposta – spiega il Wwf - si sta abbattendo un vigoroso bosco ripariale omogeneo e ben strutturato, con piante miste, dove si registra una significativa presenza di piante autoctone (Ontano nero, Frassino ossifillo, Pioppo bianco e salici) alcune divenute piuttosto rare, proprio a seguito di interventi come quello in corso che non fanno altro che preparare il terreno alle specie esotiche invasive". Il progetto della regione consiste nella ‘gestione fluviale per la riduzione del rischio idraulico a protezione dei centri abitati lungo il fiume Savio’.
Secondo il Wwf si tratta di un intervento inutile e dannoso. "Un bosco – dice il Wwf - che ha resistito a tutti gli eventi alluvionali degli ultimi anni (difendendo sponde, trattenendo detriti ed evitando danni peggiori in città) e che probabilmente s’era giovato della protezione decennale offertagli dal cosiddetto Parco del Savio ‘desaparecido’, ma che tuttavia risulta ancora essere in ‘Oasi di Protezione’. L’unico corpo boschivo di un certo spessore ormai che s’era salvato dai lavori eseguiti in passato per la realizzazione della pista ciclabile, che in quel tratto si mantiene un po’ più distante dal fiume". "Non si sta pulendo il fiume o raccogliendo il legname secco lambito dall’acqua – attacca il Wwf -, ma si lavora con pesanti caterpillar anche nella fascia più distante fino a lato della pista ciclabile. Ancora più grottesco il fatto che si lavori sulla sponda opposta, della futura ‘Oasi’ di Cà Bianchi. Chiediamo pertanto l’immediata cessazione di questi lavori".
"Le opere in corso – spiega l’assessore all’ambiente del Comune Andrea Bertani – sono state avviate dall’agenzia della sicurezza regionale per il territorio e la sicurezza civile. L’obiettivo del progetto è sgombrare il fiume da ostacoli che possano arrecare danno. C’è la direttiva regionale che dice come eseguire il lavoro, ci sono aree che vanno rasate a zero perché sulla riva del fiume deve essere tutto pulito e aree in cui vanno portate via le parti morte. Immagino che per il Wwf questo intervento sia abbastanza impattante, ma sappiamo che ci vuole equilibrio: da una parte c’è l’esigenza di mettere in sicurezza il fiume e dall’altra parte la salvaguardia delle piante. Noi siamo certi che l’agenzia regionale vada in questa direzione. Per noi il parco e quel tratto di fiume è importante, abbiamo fatto un sopralluogo e ci hanno detto che ci lavorano con attenzione. Si sta procedendo con abbattimenti di piante vecchie o a rischio caduta. Ci teniamo anche noi che il lavoro sia fatto correttamente e che si conservi il più possibile l’equilibrio ecologico di quella parte del fiume".