REDAZIONE CESENA

Romagna Trail per 110 coraggiosi: "Una bellissima esperienza"

C’è anche chi ha sfidato la pioggia e temperature sui 6 gradi sul monte Fumaiolo.

Sono sempre più i ciclisti che vogliono fare sport immersi nella natura

Sono sempre più i ciclisti che vogliono fare sport immersi nella natura

Un gruppo di sportivi romagnoli, con in testa Filippo Morigi, Ulisse Ricci e Nicoletta Moscato, ha organizzato una manifestazione interessante, il Romagna Trail, un evento non competitivo, in bikepacking, quindi con le borse al seguito, nelle quali ogni ciclista ripone quanto necessario per mangiare, dormire e cambiarsi. In questa iniziativa ogni ciclista è libero di dormire come vuole e dove vuole, l’unico obbligo è quello ovviamente di seguire la traccia fornita dall’organizzazione. Il percorso è stato studiato per mesi, cercando l’equilibrio fra distanza da percorrere, difficoltà e natura. Ne è venuto fuori un anello nel cuore della Romagna, che attraversa la bassa collina per poi approdare nel Parco delle Foreste Casentinesi. In totale la lunghezza è di 310 chilometri, di cui il 70 percento di strade non asfaltate, oltre 100 chilometri di boschi e foreste, cascate, pascoli e borghi. Ogni anno il percorso viene variato per rendere l’avventura diversa da quelle precedenti, aggiungendo e togliendo strade, salite e località, alla scoperta delle parti naturalistiche del territorio. "Romagna Trail – dice Filippo Morigi –, si colloca nei primi 20 eventi bikepacking d’Italia ed è tra i primi in tema di bellezza. Non è una gara, non esiste un primo né un ultimo. Crediamo che sia un ’mood’ per vivere un’esperienza unica, che spesso parte in solitaria e finisce insieme a nuovi compagni di viaggio conosciuti nei tre giorni di pedalate. La bici viene vissuta come mezzo per scoprire luoghi e usanze, lontano dal traffico".

Il maltempo ha penalizzato l’edizione 2024: "I partenti sono stati 110 rispetto ai 150 iscritti – prosegue Morigi – ed i partecipanti, in gravel e mountain bike, da Forlì hanno raggiunto Bertinoro, Cesena, Longiano, Santarcangelo, Novafeltria, Sant’Agata Feltria, fino ad arrivare alle Balze, lungo una difficile strada che prima solca il Tevere e poi cerchia il Monte Comero. Abbiamo pedalato fra paesaggi unici e abbiamo effettuato una discesa sino ad arrivare al campeggio Alto Savio sotto Acquapartita, quindi abbiamo attraversato San Piero in Bagno, per poi iniziare la lunga salita asfaltata fino alla vetta e la discesa ghiaiata per andare nel cuore della Foresta Casentinese. Dopo aver fatto scorta di acqua e cibo in zona Ca’ di Veroli e Ponte del Faggio dove c’è una fontanella, ci siamo diretti a Badia Prataglia, il campeggio Capanno ed il crinale della Giogana. Poi siamo passati sotto Poggio Scali a 1.530 metri di altitudine da dove si vede il mare Adriatico, quindi il Passo della Calla e rifugio le Fontanelle per una sosta. Proseguendo siamo passati dal Monte Busca e abbiamo visto il vulcano più piccolo al mondo, quindi abbiamo proseguito sino all’agriturismo Le Marzanelle, Monte Trebbio, Monte Paolo, il crinale della Via del Santo e infine la casetta Rio del Sol a Forlì zona Sabbioni, da dove eravamo partiti. Peccato per il maltempo, ma è stata una bella esperienza". I più veloci hanno impiegato due giorni, mentre chi se la è presa più comoda ha pedalato tre giorni, sfidando la pioggia e temperature sui 6 gradi al monte Fumaiolo.

Giacomo Mascellani