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Romagna Rfc, tempo di primi bilanci: "Potevamo raccogliere di più"

Sosta per il rugby di serie A, il direttore tecnico Luci: "Abbiamo potenzialità che non si sono ancora viste"

Romagna Rfc, tempo di primi bilanci: "Potevamo raccogliere di più"

Il direttore tecnico. Simone Luci (foto Romagna Rfc)

Il Romagna Rfc, domenica 17 novembre, tornerà in campo dopo la sosta del campionato di rugby di serie A. Lo farà ospitando i romani del Primavera Rugby che sono quinti e precedono i galletti di tre punti: 10 contro i 7 dei romagnoli, che a loro volta sono settimi dopo le prime quattro giornate disputate.

Simone Luci, direttore tecnico del Romagna, un primo bilancio della stagione?

"Avremmo potuto raccogliere di più, perché sono certo che le potenzialità del nostro gruppo vadano oltre rispetto a quello che si è visto fin qui in campo". Cosa è mancato?

"La capacità di portare in partita le ottime cose che facciamo in allenamento. E’ ovvio che quando si fa sul serio in campo ci sono gli avversari che sono lì a complicarci il lavoro, ma il punto è che dobbiamo renderci conto che in serie A ogni leggerezza si paga a carissimo prezzo. Fai un errore? Subisci una meta. Le gare a Napoli e in casa contro Livorno, disputate contro ottime squadre, sono state decise proprio da questo".

Qual è la ricetta?

"Serve salire di colpi, mettere più intensità, più concentrazione, più caparbietà nei contatti. I nostri avversari sono molto fisici: è rugby, siamo qui per questo. Dobbiamo dimostrare di saper rispondere colpo su colpo. Ho grande fiducia in questo gruppo e sono certo che da qui alla fine del torneo sapremo raccogliere risultati migliori". Com’è la serie A?

"Esattamente come me l’aspettavo. Lo scorso anno in B non abbiamo avuto rivali, ma questo è un altro mondo, lo sapevamo. Avevamo militato nel girone di centro sud anche anni fa, prima di essere inseriti nel raggruppamento veneto, quello oggettivamente di maggior livello e nel quale siamo retrocessi. Anche qui però nel frattempo le cose sono cambiate, l’asticella si è alzata. Noi però abbiamo tutto quello che ci serve per competere a testa alta con tutti".

Venite da una settimana di sosta del torneo.

"Dipendesse da me giocherei sempre, ma in effetti il rugby è uno sport di contatto, nel quale si versa tanto sudore. Lo stop ci ha permesso di ricaricare le batterie e lavorare sugli aspetti da migliorare, dalla fisicità alla tenuta negli uno contro uno. I ragazzi non vedono l’ora di tornare in campo. Credo che dominica ci sarà da divertirsi".

Come vede i giovani?

"Molto bene, stiamo curando un progetto che abbiamo chiamato ‘Romagna Experience’ e che prevede l’inserimento – solo in allenamento – di quattro ragazzi provenienti da altri club legati alla nostra franchigia, che potranno a giocare le gare con le loro squadre. Ci sono gap tecnici da colmare, ma ci lavoriamo. Quello che conta più di tutto è l’entusiasmo contagioso che portano in campo ogni volta, che coinvolge tutti, fino ai veterani più esperti, contribuendo ad alimentare il clima ideale nel quale allenarsi e crescere".

Luca Ravaglia