PAOLO MORELLI
Cronaca

Riparte lo scontro tra Lucchi e Centro anch’io

Ricorso dell’ex sindaco contro l’assoluzione di Faggiotto e Giangrandi dall’accusa di diffamazione per l’ampliamento del Montefiore

Riparte lo scontro tra Lucchi e Centro anch’io

Riparte lo scontro tra Lucchi e Centro anch’io

di Paolo Morelli

L’ex sindaco e attuale presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi aveva annunciato che non si sarebbe adeguato alla sentenza con la quale il 3 maggio 2022 il giudice del tribunale civile di Forlì Fabrizio Maffa aveva respinto la sua richiesta di condannare Fabrizio Faggiotto e Marco Giangrandi, esponenti dell’associazione Centro Anch’io, a risarcirgli il danno che riteneva di aver subito a causa dalle loro critiche con la somma di 100.000 euro più le spese legali. In effetti un mese dopo presentò ricorso con il patrocinio dell’avvocato Massimo Beleffi, e pochi giorni fa, il 14 febbraio, c’è stata la prima udienza in corte d’appello a Bologna. L’avvocato Beleffi ha ribadito le argomentazioni con le quali Paolo Lucchi spera di convincere i giudici a condannare Fabrizio Faggiotto e Marco Giangrandi i quali, attraverso l’avvocato Isabella Castagnoli, continuano a sostenere la legittimità delle loro critiche.

La causa è imperniata sull’accordo di programma tra Conad e Comune di Cesena che prevedeva l’ampliamento (già realizzato) del centro commerciale Montefiore in cambio della costruzione della nuova caserma dei carabinieri (non ancora in funzione). La critica politica di Faggiotto e Giangrandi, espressa attraverso stampa e social network, era quella di aver risolto il problema della nuova caserma dei carabinieri con un accordo non favorevole alla collettività (in particolare alla rete commerciale, ampliando una struttura privata già imponente). Dal punto di vista tecnico, secondo Faggiotto e Giangrandi, appariva non comprensibile che il Comune di Cesena avesse escluso la possibilità di realizzare la nuova caserma dei carabinieri all’ex Gil (per carenza di misure antisismiche) quando poi lo stesso edificio è stato adattato per ospitare la polizia municipale.

Nella sentenza di primo grado il giudice riconobbe la legittimità delle critiche, definendole "ampiamente rispettose del principio di continenza, vieppiù ove si consideri l’ambito della disputa politica nel quale si andavano ad inserire, clima astioso desumibile peraltro dallo stesso tenore della replica effettuata dal Lucchi con la ‘Comunicazione stampa’ dell’8 aprile 2017 laddove l’odierno attore, lungi dal mantenere un contegno sobrio e distaccato quale si addice al rappresentante di un ente pubblico territoriale, nel manifestare apparente comprensione nei confronti delle asserzioni del Faggiotto ne approfitta – con evidenti toni di malcelato sarcasmo – per dipingerlo quale soggetto che ’cerca di mixare due passioni (quella per il giornalismo e quella per la politica militante, in Forza Italia che lo candidò alle elezioni amministrative del 2014) tra di loro in totale contrasto’, condizione che lo avrebbe indotto a ’trovarsi alle prese con un po’ di confusione’".

Oltre a respongerne la richiesta di risarcimento, il giudice Fabrizio Maffa condannò Paolo Lucchi al pagamento di 15.000 euro per spese legali.

La seconda udienza del processo d’appello è stata fissata tra più di un anno, il 2 aprile 2024, quando le parti potranno precisare le rispettive conclusioni e replicare alla controparte. La sentenza arriverà successivamente.