ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

"Rilanciamo le pievi di Mercato Saraceno"

Diocesi e Comune sigleranno una convenzione per assicurare aperture guidate negli edifici sacri di Montesorbo e San Damiano

"Rilanciamo le pievi di Mercato Saraceno"

"Rilanciamo le pievi di Mercato Saraceno"

di Andrea Alessandrini

Si estende il Museo di Arte sacra della diocesi di Cesena-Sarsina che si appresta a stringere una convenzione con il comune di Mercato Saraceno per la valorizzazione delle pievi di Montesorbo e di San Damiano attraverso servizi regolari che permettano le visite da parte degli interessati.

Sulla sommità della collina, ai piedi del Monte di San Vicinio, tra le valli dei fiumi Savio e Borello, la piccola deliziosa pieve di Santa Maria Annunziata di Monte Sorbo è, in particolare, uno degli edifici ecclesiastici più caratteristici del territorio romagnolo. Sino ad oggi la custodia della pieve è stata amorevolmente curata da Ludovico Chiarini, abitante nel borghetto attiguo ma c’è necessità di garantire aperture più continuate, con forze nuove, che potrebbero essere costituite dagli studenti ciceroni delle scuole superiori.

Per realizzare l’operazione la sindaca di Mercato Saraceno Monica Rossi si è incontrata con Marino Mengozzi, direttore dell’Ufficio diocesano per l’arte sacra e i beni culturali, e don Marco Muratori, economo della curia. Mengozzi è anche ispettore onorario per i beni materiali e immateriali della liturgia cristiana per la diocesi nominato dal Ministero per i beni e le attività culturali (Mibac), con il compito di vigilare sui monumenti e gli oggetti di antichità e d’arte esistenti nel territorio e tenere informata la Soprintendenza sulla loro conservazione e custodia.

A Mercato Saraceno esiste già un museo d’arte sacra presso la chiesa della Madonna della Vita, e ora la presa in cura verrà estesa anche alle due pievi. "Lo scopo - rimarca il direttore Mengozzi - è di garantire una apertura maggiore, al sabato e alla domenica e soprattutto darvi continuità". "Si tratta di due grandi attrattive artistiche - mette in luce la sindaca Rossi - e il Comune punta sull’incremento delle visite grazie ad una maggior apertura custodita". Il Museo diocesano della cattedrale è allestito dal 2002 a Cesena nella cappella di San Tobia sul fianco destro della cattedrale di San Giovanni Battista con opere d’arte, suppellettili liturgiche e paramenti sacri provenienti prevalentemente dal Duomo. Il Museo conta cinque sedi distaccate: museo della Madonna del Carmine a Bagno di Romagna, della Madonna della Vita a Mercato Saraceno, di Arte Sacra a Longiano, Sarsina e a Ranchio.

Il primo ad essere creato è stato quello di Sarsina al primo piano del palazzo che fu residenza dei vescovi di Sarsina fino al 1976 (dopo la creazione della diocesi di Cesena–Sarsina, il vescovo risiede a Cesena). Il museo d’Arte sacra di Ranchio, frazione del comune di Sarsina, allestito nella chiesa di San Bartolomeo e Apollinare è stato aperto al pubblico nel 2001.

A Bagno di Romagna il museo è stato inaugurato nel 2018 ed è dislocato in tre punti: basilica, canonica e oratorio della Madonna del Carmine.Il suo alfiere è stato il parroco Alfiero Rossi i.

A Longiano il Museo d’Arte Sacra è ospitato nell’oratorio di San Giuseppe Nuovo e contiene il capolavoro dello scultore Ilario Fioravanti, il gruppo di scultura in terracotta policroma ’Il Compianto sul Cristo’.

"L’intendimento della diocesi di Cesena-Sarsina – spiega ancora il direttore Mengozzi – è stato e permane quello di creare musei diffusi sul territorio valorizzando le opere sacre nelle varie località, e non di realizzare un unico grande museo. Attraverso la convenzione con il comune di Mercato Saraceno si potrà dare maggiore vita e fruibilità alle due pievi".