Se Cesena e Forlì hanno ora finalmente la stessa qualifica di capoluoghi di provincia, perché non pensare al trasferimento nella nostra città di alcune sedi di valenza provinciale ora tutte concentrate sotto San Mercuriale? L’ipotesi lanciata dal sindaco cesenate Enzo Lattuca ha sollevato reazioni piccate a Forlì. Ma il tema resta e riguarda ad esempio la sede della questura, ma anche tribunale, Motorizzazione civile e pure comando provinciale dei Carabinieri. Visto che la sede forlivese di corso Mazzini è in un vecchio palazzo bisognoso di cure, mentre a Cesena c’è una caserma nuova di zecca e molto funzionale.
Sono però molto cauti nelle risposte i sindacati di polizia, in particolare per quanto riguarda un possibile trasferimento della questura. "Spostare la sede provinciale della polizia al Caps di Cesena? Non vedo posti disponibili, tutti destinati agli allievi – dice Roberto Meloni segretario del Sap, sindacato autonomo di polizia – Così pure non vedo la possibilità di spostare la questura all’interno del commissariato in costruzione, che è stato realizzato sulla base dell’organico di Cesena. La dichiarazione del sindaco ha sorpreso un po’ tutti perché di questi temi non se ne è mai parlato internamente. Né si è parlato del trasferimento delle sedi di questura, carabinieri provinciali, tribunale e motorizzazione, da una città all’altra. Al di là della posizione della sede dei vari uffici, noi riteniamo che Cesena e Forlì come territori si equivalgano e che l’organizzazione del commissariato di Cesena dovrebbe essere implementata. In questura lavorano 180 persone, in commissariato a Cesena ci sono 80 poliziotti. Per l’attività di controllo del territorio serve più personale".
E il tribunale? La chiusura della sede cesenate è stata motivata con il risparmio. "In realtà non so quanto risparmio possa avere prodotto il trasferimento del tribunale a Forlì – dice Meloni – infatti quando i poliziotti e i carabinieri di Cesena devono seguire un processo sono costretti a recarsi a Forlì, e questo va ad incidere sul tempo e sul denaro".
L’analisi di Roberto Galeotti, segretario del sindacato di polizia Siulp, parte dall’attuale inadeguatezza della questura di Forlì rispetto alle esigenze dei cittadini e del personale: "Si trova in un edificio storico in cui manca l’ufficio immigrazione e anche l’ufficio passaporti non è idoneo. L’afflusso è molto elevato e gli utenti sono costretti ad attendere fuori dagli uffici, all’esterno, con la conseguenza che d’estate devono fare file sotto il caldo torrido e d’inverno restano al freddo. Per i cittadini ci sono inoltre grosse difficoltà di parcheggio, visto che gli uffici sono in pieno centro, e l’accesso per i portatori di handicap è molto faticoso". Per questo i sindacati di polizia hanno chiesto da tempo di trovare una soluzione alternativa, non importa se a Cesena o Forlì.
"E’ una questione complessa che deve essere risolta – aggiunge Galeotti – nella Questura di Forli non ci sono gli alloggi per gli agenti, e i giovani colleghi sono costretti a trovare un affitto a libero mercato, questo vuole dire che metà dello stipendio lo devono spendere in affitto. Di conseguenza, appena possibile, chiedono il trasferimento. Per un’eventuale sede di una Questura a Cesena bisognerebbe sensibilizzare le amministrazioni locali per cercare spazi idonei".
"Anche il comando provinciale dei carabinieri a Forlì risiede in una struttura non idonea a ospitare i militari, anche se l’afflusso di persone è inferiore rispetto a quello del Commissariato" conclude Galeotti.