ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Ricorso a Mattarella: "Mense, rincari illegittimi"

Lo ha presentato Fratelli d’Italia. "Gli aumenti sono stati introdotti in corso, dopo che all’inizio dell’anno le tariffe erano state fissate senza variazioni".

Il capogruppo consiliare di FdI Marco Casali con. alcuni consiglieri comunali

Il capogruppo consiliare di FdI Marco Casali con. alcuni consiglieri comunali

Ricorso straordinario al presidente della Repubblica Mattarella contro "l’aumento indebito delle tariffe della mensa del Comune di Cesena". A presentarlo il 3 aprile scorso per conto di Fratelli d’Italia di Cesena è stato l’avvocato Isabella Castagnoli. Ieri mattina, nella sede di piazza del Popolo, il capogruppo Marco Casali, affiancato dai consiglieri Andrea Imparato (avvocato) e Enrico Castagnoli, ha illustrato ragioni e modalità dell’iniziativa giuridica intrapresa. Si tratta di una procedura alla quale il Consiglio di Stato, a supporto della presidenza della Repubblica, può rispondere nei tempi medi di un anno, più celere rispetto ai quattro o cinque del passato.

"Se ci fossimo mossi entro i sessanta giorni dall’aumento avremmo potuto ricorrere al Tar – hanno aggiunto – ma nel frattempo avevamo sviluppato una interlocuzione con l’amministrazione attraverso un’interrogazione, il dialogo con l’assessore al bilancio e un’interpellanza".

Ma che cosa Fratelli d’Italia imputa esattamente al Comune di Cesena nel ricorso presentato? "Il ricorso – hanno spiegato i consiglieri – si incentra sulla violazione del principio di legittimo affidamento dei cittadini verso l’amministrazione comunale, che si verifica quando un’amministrazione pubblica induce ragionevoli aspettative nei cittadini riguardo alla stabilità e certezza delle condizioni economiche comunicate ufficialmente. A settembre, nel caso specifico, il Comune di Cesena aveva informato formalmente le famiglie che le tariffe del servizio mensa sarebbero rimaste invariate per l’intero anno scolastico. Tuttavia, a dicembre, è stata comunicato un significativo aumento delle tariffe disattendendo la precedente comunicazione e violando il diritto dei cittadini a confidare nell’affidabilità, correttezza e buona fede dell’azione amministrativa".

In parole povere, un cambiamento in corso delle condizioni accettate. E aggiungono: "Quanto al merito, le famiglie meno abbienti, quelle con un Isee attorno ai diecimila euro, sono state le più colpite. L’incremento generale delle tariffe si attesta intorno al 60%, con variazioni dall’8% fino al 116% per uno solo dei figli iscritto". Che cosa Fratelli d’Italia punta a ottenere con il ricorso? "Un suo accoglimento o prima ancora la marcia indietro da parte dell’amministrazione sull’aumento delle tariffe".