Cesena, 15 luglio 2014 - DUECENTO anni fa il papa era Pio VII Chiaramonti. Di rientro verso Roma dalla prigionia in Francia, si fermò una ventina di giorni nella ‘sua’ Cesena. Lui, che era stato monaco benedettino, salì al santuario del Monte e in quell’occasione ‘incoronò’ la statua della Madonna. Tra un paio di mesi, l’otto settembre, si concluderanno le celebrazioni organizzate per il bicentenario di quella data.
Monsignor Douglas Regattieri, sarebbe bello poter ricevere una nuova visita papale a Cesena. «Invitare il pontefice qui? Sarebbe un sogno, una grazia per la nostra comunità, ma al momento non mi pare possibile»». L’anniversario della Madonna del Monte non potrebbe essere una buona occasione? «No, purtroppo è impossibile nell’arco di così poco tempo. Organizzare un viaggio del Santo Padre non è una cosa da affrontare su due piedi. L’otto settembre verrà il cardinale Caffarra». Papa Francesco ha già visitato centri di non grandi dimensioni, Cesena potrebbe avere delle possibilità? «Serve una grande occasione, un evento molto importante». L’ultima visita di un pontefice risale al maggio del 1986, quando venne Giovanni Paolo II... «Visitò diverse diocesi della Romagna e scelse come punto di appoggio Cesena e in particolare la basilica del Monte». Un’occasione simile potrebbe ripresentarsi nel prossimo futuro? «Direi di no, è difficile. Al momento non vedo eventi che possano giustificare la possibiltà di invitarlo». Lei ha mai avuto occasione di parlarci a quattr’occhi? «Qualche tempo fa mi recai a Santa Marta e concelebrammo una messa. Al termine riuscì a parlargli per un minuto». Cosa gli disse? Parlai della Chiesa, della nostra obbedienza. Fu emozionante, un minuto dura poco e io mi ero preparato un discorso. Non so però quanto mi servì: le mie non furono frasi di cirostanza, ma parole venute dal cuore».