di Maddalena De Franchis
Mentre una crisi senza precedenti morde il distretto del calzaturiero di San Mauro Pascoli, minacciando la stessa sopravvivenza delle piccole attività che compongono la filiera, c’è chi decide di rimboccarsi le maniche e guardare al futuro: è il caso di Roberta Alessandri (nella foto), titolare dell’azienda di pelletteria Smart Leather, che produce borse e accessori e conta attualmente 15 dipendenti. Di recente, infatti, Alessandri ha fondato Ama – Academy Maria Tomassini, una scuola di alto artigianato che porta il nome di sua madre e terrà corsi di formazione per profili professionali ormai sempre più rari e preziosi.
Alessandri, com’è nata l’idea? "Dalla ferma convinzione che potremo superare questo momento così difficile soltanto con le nostre forze. Per quanto ora la ripresa sembri lontanissima, arriverà: dobbiamo dunque farci trovare pronti, investendo sul domani ed evitando di lasciare il territorio sguarnito di personale qualificato".
Quali sono le figure a maggior rischio di estinzione?
"Sicuramente quella del tecnico esperto di orlatura delle tomaie: un’arte che non finirà mai. Perché, per ogni scarpa pensata e disegnata dallo stilista, servirà sempre qualcuno che la costruisca alla perfezione. Un vero e proprio artigiano della calzatura, con competenze molto ricercate nel nostro distretto".
La sua accademia partirà proprio da un Master di 100 ore in orlatura.
"Contiamo di cominciare ad aprile con la prima edizione. Affronteremo sia temi tecnici (tra gli altri, scarnitura, ripiegatura e taglio vivo nel décolleté, montaggio e messa in fodera, montaggio delle cerniere), sia umanistici, legati alla cultura del made in Italy e al valore del lavoro di squadra. Intendo sfatare il vecchio pregiudizio per cui va a lavorare in fabbrica solo chi ha poca voglia di studiare".
Perché questa dedica a sua madre, Maria Tomassini?
"Da lei ho ereditato non solo la passione per questo mestiere, ma l’energia, l’entusiasmo, l’amore per il ‘saper fare’. Nel 1961, mia madre entrò in una nota azienda calzaturiera sammaurese da apprendista operaia e ne è uscita vent’anni dopo come dirigente specializzata nella tecnica dell’orlatura. Con i risparmi accumulati, ha fondato Smart Leather, l’azienda che oggi gestisco. Era un’autentica visionaria".
In che senso?
"Viveva in prima persona la difficoltà di essere madre e lavoratrice a tempo pieno, quindi fu tra le prime a introdurre una nuova organizzazione degli orari, che facilitasse una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e consentisse alle sue collaboratrici di essere, al contempo, madri serene, donne professionalmente preparate. Una scelta compiuta molti anni prima del ‘distretto della felicità’ e tuttora in vigore nella nostra realtà".
Il distretto di San Mauro ha le carte in regola per emergere dalla crisi pandemica?
"Quando parlo di mia madre, penso all’immenso patrimonio che abbiamo ereditato dai nostri genitori. Sarà il capitale umano - fatto di mani abili, competenze, cultura del prodotto e tradizione - a salvarci. Un capitale che abbiamo il dovere di trasmettere alle generazioni future".