REDAZIONE CESENA

‘Rapita’ dalla madre Procedura d’infrazione contro la Polonia per la bimba scomparsa

La piccola doveva far ritorno in Italia già sei mesi fa

‘Rapita’ dalla madre Procedura d’infrazione contro la Polonia per la bimba scomparsa

Scomparsa nel nulla da oltre un anno. Nessuna videochiamata o contatto con il padre che l’attende a Cesena tra angoscia ed apprensione. E questo, nonostante l’ordine di rimpatrio sia esecutivo da mesi. È la triste vicenda della bambina cesenate di 8 anni, sottratta dalla madre (una trentenne polacca) per portarla nel suo Paese d’origine.

Una questione che, oggi, travalica i confini italiani e arriva al cuore dell’Unione Europea: la Commissione ha infatti deciso lo scorso 26 gennaio di avviare una procedura di infrazione contro la Polonia a seguito di violazioni del diritto da parte del Tribunale costituzionale polacco e della sua giurisprudenza.

Tra le infrazioni commesse, anche la mancata protezione dei minori nelle controversie familiari transfrontaliere. Nella pratica, la legge polacca non avrebbe recepito le disposizioni relative all’esecuzione delle sentenze di rimpatrio dei minori, come previsto invece dal regolamento Bruxelles IIa.

Che il provvedimento possa avere effetti nel breve periodo, stando agli avvocati, appare poco più che una velleità. L’auspicio, tuttavia, è che l’intervento possa sensibilizzare le istituzioni polacche a prendere in considerazione il caso e a intervenire il prima possibile.

Sulla vicenda della bambina cesenate portata illecitamente dalla madre in Polonia, il tribunale polacco si era già espresso in ben due gradi di giudizio. La sentenza, emessa grazie all’applicazione della convenzione dell’Aia, e l’ordine di rimpatrio, sebbene sulla carta non lascino spazio a dubbi o interpretazioni, non sono mai diventati realmente effettivi. La donna che doveva comparire davanti al giudice a Stettino, non si è infatti mai presentata. E della bambina si sono perse le tracce ormai da tempo.

Il padre della piccola, un 45enne cesenate, assistito dagli avvocati Sofia Carlino e Barbara Urbini, vive con grande preoccupazione l’attesa: non sente e non vede da oltre un anno la figlia, che non frequenterebbe nemmeno la scuola per il secondo anno consecutivo.

Ora, la presa di posizione delle istituzioni europee potrebbe smuovere di nuovo le acque di una situazione rimasta ferma per troppo tempo.