Esulta il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini. Che rivendica il primo posto in Romagna e la miglior variazione nazionale. E non solo: "Siamo tra i più tempestivi in Italia nei pagamenti ai fornitori, quinti nella classifica di Legambiente. Registriamo una performance strepitosa sugli ecosistemi urbani e la percentuale elevata di raccolta differenziata con il modello Alea. Inoltre, abbiamo avuto un boom di visitatori, 275.310 nel 2023. Abbiamo una marcia in più anche nell’offerta culturale e nel tempo libero, grazie al San Domenico e non solo. Tutti aspetti che confermano e rafforzano il risultato, rendendoci un’eccellenza da imitare".
Viene da chiedersi come sia stato possibile questo exploit nonostante l’alluvione. "Uno dei parametri valutati riguarda anche le criticità idrauliche, dunque la ricerca ne ha tenuto correttamente conto: direi che senza l’alluvione potevamo essere nei primi dieci". Rischia di essere ingannevole l’immagine di una terra che, a leggere questa classifica, si è già rialzata dopo la catastrofe? "Diciamo che siamo sulla strada per uscire dall’emergenza. Per quanto riguarda le infrastrutture, abbiamo già avuto risposte. Le attendiamo dalla Regione, secondo quanto ha promesso de Pascale, in merito alla messa in sicurezza dei fiumi".
Più prudente il collega Enzo Lattuca: "Le rilevazioni statistiche come quella appena effettuata dal Sole 24 Ore rappresentano un importante metro di valutazione – commenta il sindaco di Cesena, che è anche presidente della Provincia – ma da sole certamente non bastano a descrivere in toto le caratteristiche di un territorio. È un pensiero che mi accompagna da sempre e che in questa occasione, davanti a dati più che gratificanti, avrei potuto mettere da parte. Ma non fa parte del mio stile". Il primo cittadino cesenate analizza poi le peculiarità del territorio: "Non è facile mantenere standard uniformemente elevati confrontandosi con un’area estremamente eterogenea. A maggior ragione il dato è premiante per il territorio". Anche se i numeri non possono essere esaustivi: "Basta un parametro non preso in considerazione, magari perché entrato più tardi in una banca dati, per rischiare di falsare tutto. Lo stesso approccio vale per il capitolo ‘alluvionale’: è chiaro che il nostro territorio ha pagato un prezzo estremamente caro, che probabilmente le analisi tecniche rilevano in maniera più marcata rispetto alle previsioni e alla più stringente valutazione sui rischi idrogeologici".