Dalle colline verdeggianti di Mercato Saraceno ai riflettori del Salone del vino più prestigioso al mondo. Sarà un esordio ‘doc’ – è il caso di dirlo – quello che attende il Famoso, vitigno autoctono di Mercato Saraceno, alla 55esima edizione del Vinitaly, cominciata oggi a Verona (chiuderà il 5 aprile). A seguito del decreto del Ministero dell’agricoltura dello scorso giugno, infatti, il Famoso, fino a quel momento classificato all’interno della denominazione ‘Igt Rubicone’, è stato inserito nel novero della prestigiosa ‘Doc Romagna’, con la specifica menzione di Mercato Saraceno. La nuova etichetta consacra il legame profondo e ancestrale tra il comune mercatese e questo vitigno, la cui originalità è stata riconosciuta con un’accurata analisi del Dna. Riscoperto negli anni Ottanta da Elio Montalti in alcuni terreni adiacenti alla parrocchia di Montesasso, dov’era utilizzato per la produzione di vino in virtù dei suoi aromi spiccati, da alcuni anni il Famoso di Mercato Saraceno è tornato in produzione grazie alla disponibilità della famiglia Montalti, che ha consentito alle cantine mercatesi di recuperare le piante originali. Il terroir mercatese, con i suoi particolari suoli e una notevole escursione termica diurna e stagionale, è in grado di conferire freschezza e mineralità al vino, bilanciando in modo perfetto la parte aromatica tipica del vitigno: il risultato è un sorso estremamente piacevole.
Secondo Daniele Casali, che gestisce, assieme ai fratelli Silvia e Francesco, la Tenuta Casali - cantina che con convinzione ha puntato su questo vitigno per produrre bianchi di qualità, in versione ferma e frizzante - "chi, negli ultimi anni, ha imparato a conoscere il Famoso sa quanto sia legato a Mercato Saraceno e come il microclima e i suoli delle nostre colline riescano a esaltare le sue caratteristiche. Siamo felici ed entusiasti per questo debutto a Vinitaly: il passaggio da Igt a Doc rappresenta per il Famoso un vero e proprio salto di qualità".
Oltre al Famoso, tanti saranno i vini romagnoli protagonisti di questa edizione della fiera internazionale di riferimento per il settore dell’enologia. Al padiglione 1 dell’Emilia-Romagna, il Consorzio Vini di Romagna ospiterà una collettiva di 21 aziende associate, tra cui le cesenati Galassi Maria, Podere La Grotta, Zavalloni, Cantina di Cesena e, appunto, la mercatese Tenuta Casali. Per offrire al pubblico un’ampia panoramica dei vini romagnoli - da Rimini a Imola, passando ovviamente per le province di Forlì-Cesena e Ravenna - allo stand del Consorzio sarà allestito un banco d’assaggio collettivo di vini dop e igp romagnoli.
Anche Massimiliano Bernabini, presidente Coldiretti Forlì-Cesena, ha voluto sottolineare l’importanza della nutrita partecipazione delle cantine della nostra provincia a Vinitaly: quest’anno Casa Coldiretti, all’ingresso della fiera veronese, ospiterà una mostra dedicata a diecimila anni di storia del vino. Dalle remote origini nel Caucaso fino alla stazione orbitante Iss, passando per artisti, scrittori, scienziati e condottieri, la mostra vuol essere un’occasione per riflettere sulla rilevanza storica, culturale ed economica di uno dei settori più dinamici del ‘made in Italy’.
Maddalena De Franchis