Non bastavano spacciatori, ladruncoli, violenti e balordi vari. Ora la zona della stazione è diventata palcoscenico per ‘sfide’ tra ragazzini, anzi tra ragazzine. Tutto, a quanto pare, per mettersi in mostra tra i coetanei e sui social network. Una violenza spesso immotivata che però fa spettacolo, prende il posto delle parole e delle idee. Tutto per un like e un’affermazione del proprio ego che dura lo spazio di un secondo. Una condotta difficile da capire per noi ‘boomer’ (genitori e nonni dei quei ragazzi) che infatti notoriamente ci confrontiamo, dentro e fuori dalla rete, con parole misurate, educazione, rispetto delle regole e delle diversità di opinione.
CronacaQuella violenza che non sappiamo spiegarci