Lo sport come questione di famiglia. Dall’attualissimo Lebron James che ha accolto nello spogliatoio dei Los Angeles Lakers il figlio Bronny, fino ai trascorsi in campo tra Dino Meneghin e l’erede Andrea, condividere una passione tra le mura domestiche aggiunge un tocco di pepe a un piatto già estremamente saporito.
A riguardo, la Nuova Virtus Cesena, società che milita nel campionato di basket di serie B femminile, non ha voluto farsi mancare niente. Nel roster in effetti militano tre coppie di sorelle, due delle quali sono per di più formate da gemelle.
Eccoci all’elenco: Ilaria ed Elyen Gori hanno rispettivamente 18 e 15 anni, mentre Eleonora e Noemi Duca vanno a braccetto a quota 23. Le sedicenni Carlotta e Camilla Chiadini invece hanno voluto esagerare: per loro si aggiunge la ciliegina sulla torta di mamma e papà entrambi ex cestisti, con in più il babbo Luca che è coach e le allena in prima squadra.
"Che sia la ciliegina sulla torta è tutto da vedere – partono le sorelle, armate di sorriso sornione - perché il coach, che per noi resta comunque sempre il babbo, non ce ne perdona una… è super intransigente su ogni dettaglio e se c’è da rifilare una ramanzina a qualcuno, non c’è dubbio in mezzo ci finiamo sempre anche noi".
Tutte le altre annuiscono, sottoscrivendo con piena convinzione.
"A casa – rilanciano le gemelle Chiadini – si parla sempre di basket. A scanso di equivoci, è bellissimo, perché il basket è il nostro mondo e lo adoriamo. Però immaginate la scena: ‘Ehi papà, prendi l’insalata?’; ‘E se tu piuttosto avessi preso quel rimbalzo?’… Si scherza, ovviamente, perché è molto coinvolgente potersi confrontare e condividere una passione, quella che da noi è sempre stata di casa. Ci aiuta tanto a crescere, senza smettere mai di farci divertire".
Bel gesto di fair play, senza voler indagare sulla praticamente certa assenza di conflitti di interesse...
Di gemelle in gemelle, arriviamo a Eleonora e Noemi Duca: "Giochiamo a basket da quando avevamo 5 anni, una guardia/ala, l’altra pivot. Benissimo così, perché se fossimo nello stesso ruolo e dovessimo marcarci a vicenda, sarebbero davvero scintille… Siamo legatissime, condividiamo la gran parte dei momenti delle nostre giornate e siamo sempre pronte ad aiutarci, ma è pur vero che senza il sale della competizione che gusto ci sarebbe? Le frecciatine non mancano, così come il gusto della sana competizione. L’intento è quello di alzare sempre l’asticella, scambiandoci consigli e magari divertendoci a calcare la mano: ‘Avresti potuto fare questo…’; ‘Perché non lo hai fatto tu, allora?’. Si scherza e ci si diverte, perché alla base di tutto c’è un legame davvero forte. Ricordi? Tantissimi, a partire dalle uscite al campetto da piccole insieme al babbo. Ci divertiamo alla grande e il segreto sta proprio qui, perché per inseguire il pallone da basket, abbiamo rinunciato a tante cose che invece caratterizzano le ragazze della nostra età: saremo andate a ballare una manciata di volte in tutta la vita e le giornate hanno ritmi serrati, quelli che servono per conciliare lo sport alla laurea magistrale in biologia della nutrizione. Abbiamo provato diversi sport: nuoto, nuoto sincronizzato e danza. Ma al fascino elegante del tutù abbiamo preferito il pantalone largo da abbinare alla palla a spicchi…".
Ilaria Gori, neo maggiorenne, ha tre anni più di Elyen: "Giocare insieme alla propria sorella è davvero entusiasmante. Siamo molto in confidenza, ci supportiamo a vicenda ogni giorno, dentro e fuori dal campo e già questo vale tanto. Perché la pallacanestro? Abbiamo preso spunto da nostro fratello, che ha aperto il ciclo. Noi venivamo dal mondo della danza, che è bello e affasciante. Anche sul palco ci si esibisce insieme alle compagne, ma l’aria che si respira nello spogliatoio di una squadra di basket è tutta un’altra cosa. Si lavora duro insieme e così facendo si creano legami che non si raccontano, devi viverli. Essere arrivate alla Nuova Virtus, in serie B, ci inorgoglisce. Il nostro inizio di stagione è stato rivedibile per via degli infortuni, ma stiamo arrivando, siamo pronte e super motivate. Non può che essere così, perché quando vai ad allenarti e ti trovi davanti a persone come Mara Fullin che è un pezzo di storia di questo sport, non puoi che avere gli occhi che brillano. Parliamo, ci confrontiamo, chiediamo consigli e lei è sempre pronta a darceli. E’ il posto ideale dove crescere e migliorare. E farlo con la sorella a fianco vale doppio".