Umberto Eco lo stroncò senza appello, Indro Montanelli al contrario lo apprezzò per la sua pedagogia nazionale. Cosa deciderà il "popolo" del Processo alla Torre di San Mauro?
La risposta da parte del pubblico si avrà domani sera alle 21 giorno del tradizionale "Processo" promosso da Sammauroindustria. Imputato di questa 24esima edizione un libro che tanto ha fatto parlare e dividere la critica: "Cuore" di Edmondo De Amicis. Autentico bestseller di fine 800, con oltre 100 ristampe, c’è chi l’ha stroncato, c’è chi continua ad esaltarne l’intento morale nei difficili anni del post Unità d’Italia. In una Villa Torlonia allestita come un tribunale, a guidare l’accusa sarà lo storico dell’Università di Bologna Roberto Balzani (nella foto), la difesa è affidata a Giampaolo Borghello già docente di Letteratura italiana all’Università di Udine. Presidente del Tribunale sarà Gianfranco Miro Gori, fondatore del Processo e direttore di Sammauroindustria. Il verdetto del Processo verrà emesso dal pubblico presente munito di paletta. Inizierà alle 21 con ingresso gratuito. Lo scenario del Processo è la Torre che era amministrata da Ruggero Pascoli, padre di Giovanni Pascoli, ucciso da ignoti il 10 agosto del 1867, in uno dei primi delitti impuniti della storia d’Italia.
Quell’avvenimento segnò profondamente la vita di Giovanni Pascoli, che parlò con entusiasmo di Cuore riconoscendone gli ideali risorgimentali e l’aver "messo la tenerezza dove non c’era che ragione pura, e la soavità della buona promessa dove non era che un ansito di lotta".
Ermanno Pasolini