Comandante della polizia locale Andrea Piselli, le forze dell’ordine vogliono offrire risposte immediate e visibili al bisogno di sicurezza dei cittadini. Come vi comportate per reprimere la criminalità giovanile?
"Sono diversi i versanti sui quali siamo impegnati. L’aspetto fondamentale dell’istruzione è importantissimo. Già da anni, dal 2022, abbiamo avviato un programma sistematico di controllo e di rientro dalla dispersione scolastica. E abbiamo ottenuto risultati positivi, abbiamo intercettato in maniera abbastanza precoce le situazioni che riguardano prevalentemente ragazzini della preadolescenza che cominciano a fare assenze protratte, che vengono segnalate dagli istituti scolastici e che vengono da noi intercettate precocemente andando a fare verifiche del caso, per rientrare immediatamente nel percorso scolastico. Siamo rimasti a inadempienze di pochissimi casi per le quali abbiamo agito con la denuncia e la grandissima parte degli scolari sono rientrati in maniera abbastanza tempestiva nel regime scolastico".
Tra le denunce che riguardano il mondo giovanile ci sono purtroppo anche casi di spaccio di sostanze stupefacenti…
"Mentre l’abbandono scolastico è il padre di tutti i problemi, la droga è la madre di tutti i problemi legati ai giovani. Il contrasto alla droga è tra le priorità strategiche con le quali cerchiamo di agire con un’azione puntuale, andando a fare controlli sistematici nel territorio. Abbiamo avuto anche una lunga fase di cooperazione con il corpo della Rubicone Mare con cui avevamo stipulato una convezione cooperativa che ha permesso di utilizzare una concentrazione di forze che ha dato frutti notevoli in termine di repressione delle azioni in materia di droga, come piccolo spaccio e consumo. Battendo in particolare certi luoghi, come la zona della stazione, siamo riusciti a identificare giovani spacciatori".
Qual è l’età dei giovani che si avvicinano al mondo della droga?
"L’età è sostanzialmente cambiata. Nei primi anni 2000 l’affiliazione alla droga tradizionalmente avveniva verso i 15, 16 anni, ora è un po’ retrocessa ai 13, 14 anni. Negli ultimi anni sono stati sanzionati anche dei ragazzini in possesso di stupefacenti di età particolarmente giovane come i 14enni. Su questo segmento della popolazione concentriamo tutta l’attenzione possibile sia in termine di repressione che di prevenzione". Come agite sulla prevenzione? "Con tutto l’impegno del caso è stata scelta una strategia un po’ trasversale, affrontare il fenomeno unendo sia la fase di prevenzione precoce, sia l’informazione nelle scuole di contrasto al bullismo, sia un’altra attività di prevenzione fondamentale che viene fatta in strada, con proposte alternative per cercare di recuperare i ragazzi che stanno per strada in modo che anziché stare tutto il giorno senza far niente accompagnandosi con della gentaglia, vengano accolti in luoghi (come ad esempio il Ciacarè) dove possono fare attività extrascolastiche e attività ricreative integrative e comunque della socializzazione di miglior qualità".
a.s.