REDAZIONE CESENA

Pratiche di risarcimento dei danni: "Tempi più veloci che in passato, ma ci sono ancora ostacoli tecnici"

Il punto sulle problematiche delle procedure tracciato durante un incontro con alluvionati alla sala Hubo. La necessità di anticipare il 50% delle spese rappresenta una difficoltà: si attende il credito d’imposta.

Un momento della serata informativa sulle pratiche di risarcimento tenuto dall’ingegnere Riccardo Neri dello Studio DRN

Un momento della serata informativa sulle pratiche di risarcimento tenuto dall’ingegnere Riccardo Neri dello Studio DRN

C’è un grande interesse attorno ai risarcimenti per i danni causati dall’alluvione del maggio 2023. Non c’è riunione che non raccolga parecchie decine di persone che hanno subito danni, e ognuna ha una storia diversa dalle altre. È stato così anche per la ‘Plenaria’ organizzata nella sala Hubo di via Cavalcavia dallo Studio tecnico d’ingegneria DRN di Cesena. Riccardo Neri, giovane ingegnere che lavora insieme al padre, ha acquisito una notevole esperienza nelle pratiche di risarcimento dei danni causati dai terremoti dell’Aquila, del centro Italia e del Modenese. In particolare di quest’ultimo perché è stata utilizzata la piattaforma informatica Sfinge per la raccolta delle domande di risarcimento. Lo studio DRN sta lavorando attorno a più di 50 pratiche, ne ha già presentate dieci, otto delle quali sono state approvate per un totale di 575.000 euro. Due pratiche riguardano attività economiche, due abitazioni sfitte e vuote, due abitazioni con mobili stralciati perché non era ancora uscita a l’ordinanza che prevede il loro risarcimento (dovranno essere integrate) e due con mobili riconosciuti per il risarcimento. La pratica più veloce è stata presentata il 13 settembre e liquidata 25 giorni dopo. In totale in relazione all’alluvione del maggio 2023 sono state presentate alla struttura guidata dal generale Figliuolo circa 2.500 richieste di risarcimento, 1600 delle quali si sono concluse con esito positivo. Ognuno dei soggetti danneggiati ha già ricevuto il 50% della somma riconosciuta, l’altro 50% arriverà quando i lavori saranno terminati e sarà stata presentata la rendicontazione di tutte le spese effettuate. Al momento attuale non è ancora possibile effettuare la chiusura delle pratiche con la rendicontazione delle spese perché la sezione dedicata di Sfinge non è ancora accessibile (dovrebbe diventarlo fra una settimana). La necessità di anticipare il 50% delle spese fino alla rendicontazione finale è uno dei problemi che si trovano ad affrontare gli alluvionati; a breve dovrebbe essere prevista la possibilità di ricorrere al credito d’imposta come è già accaduto per le calamità naturali degli anni scorsi, con le fatture saldate direttamente da una banca convenzionata mano a mano che vengono effettuati i lavori. Un altro problema è dato dal fatto che la struttura commissariale e Invitalia che controlla ogni pratica si attengono al tariffario redatto dalla Regione e da altri enti pubblici, che spesso non corrispondono alle tariffe praticata da chi effettua i lavori. Infine c’è il problema che ogni danneggiato ha una storia a sé, e quindi ogni pratica va affrontata e studiata singolarmente, e questo non aiuta ad accorciare i tempi dei risarcimenti. "Per la mia esperienza - ha concluso Riccardo Neri - posso dire che per l’alluvione del maggio 2023 in Romagna le pratiche per i risarcimenti sono molto più veloci che nelle calamità naturali degli anni precedenti, ma vengono maggiormente responsabilizzati i cittadini".

Paolo Morelli