ADA GRILLI
Cronaca

Ponte tra Cesena e Gaza. La solidarietà dei bambini regala un sorriso ad Ahmed

Un gruppo di ragazzini ha donato un maxi-peluche a un coetaneo palestinese ricoverato in Italia dopo l’amputazione delle gambe in seguito a un bombardamento .

Un gruppo di ragazzini ha donato un maxi-peluche a un coetaneo palestinese ricoverato in Italia dopo l’amputazione delle gambe in seguito a un bombardamento .

Un gruppo di ragazzini ha donato un maxi-peluche a un coetaneo palestinese ricoverato in Italia dopo l’amputazione delle gambe in seguito a un bombardamento .

C’erano una volta tre bimbette di Cesena, 4 5 e 7 anni, che nel caldo luglio 2024 furono portate dalle famiglie sulle Dolomiti per tenerle al fresco e respirare un po’ tutti, genitori e bambini. Nella baita dove stavano, a Vallada Agordina, una bella località turistica in provincia di Belluno, si sono trovate a condividere tempo di gioco, camminate nei boschi e buoni piatti della tradizione agordina con un bambino italo francese di 11 anni e un altro bambino di italo giordano di 8 anni. Spensierate le femmine e spensierati i maschi, non avevano certo in testa la guerra di Israele a Gaza. Ma il piccolo giordano sì. Lui a tavola raccontava che a scuola un compagno di Gaza senza più famiglia e con un grave tumore, portato ad Amman per le cure del caso, faceva parte ora della sua classe. E il bambino italo giordano andava alle manifestazioni con le bandierine pro Gaza con mamma e papà. Gli altri guardavano l’ospite mezzo straniero e non facevano troppe domande. Piuttosto si ingozzavano di dolci locali e delle solite merendine, alla cooperativa locale dove potevano andare a fare la spesa a anche da soli. E’ stato lì che hanno avuto l’idea di concorrere a ottenere in omaggio dalla catena di negozi A&O un mega-orso di peluche alto un metro. E così consumavano ogni giorno ancora di più… Ma non ce l’avrebbero mai fatta a raggiungere il plafond per avere l’orso. E poi, un peluche in più, in fondo non li avrebbe resi più felici e fortunati di quanto già erano.

Ma ecco che scatta un’idea. Chiediamo a tutti quelli che vanno a fare la spesa di lasciare i punti alla cassa per raggiungere l’orso e lo mandiamo al bambino di Gaza ad Amman! Detto fatto, i bambini e le loro famiglie ripartono e a Vallada Agordina scatta tra i residenti e i turisti una gara di solidarietà per ottenere l’orso alto un metro. Qualcuno andava anche a casa della bibliotecaria, che si era presa incarico di seguire la vicenda e portarla a buon fine, portando i punti e attaccandoli sulla scheda con amore chiedendo notizie del bambino di Gaza. E così l’orsetto arriva in una grande scatolone. Ma nasceva il problema di come mandarlo ad Amman. Costosa e insicura la spedizione. Poi arriva l’alternativa. Si viene a sapere da amici delle famiglie di Cesena che una associazione bolognese, Sanitari4Gaza aveva in cura un bimbo di Gaza, che aveva perso tutte e due le gambette in un bombardamento subito dopo il 7 ottobre. E anche la famiglia era stata distrutta in un primo bombardamento, lasciando solo un fratellino di due anni. Ahmed- questo il suo nome- allora aveva poco più di tre anni ed era scappato dalla casa bombardata. Trovato poi vagante da un giovane zio di 27 anni, era stato recuperato, ed entrambi avevano cercato di andare a sud, ma un secondo bombardamento aveva colpito questa volta le gambe di Ahmed che dunque ha dovuto subire l’amputazione, eseguita al Cairo. Qui Ahmed è stato soccorso dall’ospedale italiano e lì sono stati poi contattati da ’Save the children’ organizzazione inglese, che insieme ad una funzionaria dell’IRCCS Burlo Garofalo di Trieste, sono riusciti a portarlo in Italia a Trieste nell’aprile di quest’anno, dove sono stati ospitati e accuditi da una coppia, Nico, un medico in pensione, in rete con Comunità Islamica di Trieste, Kinder Relief e International Rescue Committee, insieme ad altre 4 famiglie con bimbi mutilati a Gaza.

A luglio queste famiglie sono state ricevute all’ospedale ex Inail di Budrio Vigorso per il percorso protesi e sono stati giudicati elegibili. Il primo settembre è arrivato Ahmed a Budrio, invitato da Sanitari4Gaza Bologna. A Budrio si è attivata una grossa rete fatta di famiglie, comunità islamica, Comune, Caritas, servizi sociali, che ha cercato di garantire loro l’accoglienza, questione molto complessa. Adesso Ahmed, sostenuto da una donazione americano-palestinese per pagare le protesi fino al’età adulta, le ha montate, ma la fisioterapia è stata interrotta dall’alluvione, l’ospedale di Vigorso è inagibile e lo ha collocato in un altro centro Inail a Roma, dove si sono appena trasferiti. Le bimbette di Cesena lo hanno visto in foto quando la bibliotecaria di Canale d’Agordo poche settimane fa è venuta in auto fino a Budrio di Bologna a consegnare l’orsetto ad Ahmed.

Lui ha due occhi scuri vivacissimi e guida perfettamente la sua automobilina che gli permette di gironzolare per il giardino della ludoteca e poi, aiutato dallo zio Ibrahim, divertirsi con le altalene e i dinosauri. E’ stato promesso alle bimbette che la prossima estate qualcuno andrà a prendere Ahmed e lo zio Ibrahim, dovunque si trovino e che poi giocheranno insieme sui prati verdissimi puliti e ordinati di Vallada Agordina. Lui correrà dietro al pallone nel campetto di calcio con la sua automobilina elettrica. Che vita avrà il bambino forse non lo sapremo, forse lo perderemo di vista, ma potremmo aiutarlo a studiare, ad avere una vista sociale, a fare uno sport che non preveda l’uso delle gambe… Per chi volesse prendere parte a questo progetto c’è la possibilità di farlo con donazioni tramite: https://www.paypal.com/pools/c/993cn2taEN Ahmed ringrazia col suo sorriso!