Amara sorpresa: la nostra provincia (nella classifica dell’azienda svizzera IQAir specializzata nella protezione dagli inquinanti atmosferici) lunedì è finita tra le 10 aree più inquinate d’Italia. In cima c’era Milano con un valore relativo alle polveri sottili di 181 microgrammi per metro cubo, in terza posizione Bologna con 157. Forlì-Cesena era all’ottavo posto con 129.
Il limite della concentrazione delle particelle inquinanti presenti nell’aria che respiriamo, secondo quanto stabilito dall’Oms, dovrebbe stare nella media giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo, da non superare per più di 35 volte in un anno.
Ma il dato è in continua evoluzione poiché evidenzia la situazione di ora in ora e cambia influenzato dalle condizioni atmosferiche e ambientali: pioggia, vento, nebbia, traffico, riscaldamento degli edifici, allevamenti, emissioni da industrie, fenomeno di attrito su strade, possono incidere positivamente o meno. C’è un dato certo, tuttavia, le condizioni dell’aria tra Forlì e Cesena non sono buone. Anzi, in alcuni giorni, sono allarmanti. E’ così in buona parte della pianura padana dove l’aria, bloccata dalle Alpi, gira con minore facilità e non riesce a disperdere gli inquinanti.
E se sul sito svizzero sono arrivate a pioggia contestazioni indignate e accuse di inattendibilità (soprattutto da Milano considerata più inquinata di Delhi) sulla nostra provincia sono amari anche i risultati di Arpae. Il sito dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente certifica da giorni il bollino rosso, che non dovrebbe scolorire, purtroppo, neppure nelle prossime ore.
Lunedì scorso il picco dei valori che hanno superato i limiti di legge in provincia, secondo i rilievi di Arpae, si è concentrato nelle centraline di rilevazione poste a Savignano sul Rubicone (88 il valore medio delle Pm10), a Cesena in piazza Franchini Angeloni (73), a Forlì Parco della Resistenza (67) e a Forlì città (75). Tant’è che la dirigenza di Forlì-Cesena, così come quella regionale, ha indicato le misure emergenziali antismog da adottare fino al 31 marzo. In esse sono comprese le limitazioni alle circolazione dei veicoli diesel 4 e diesel 5 che, però, non ci riguardano poiché il nostro territorio è ancora alle prese con l’emergenza provocata dall’alluvione di marzo e la misura ci viene abbonata.
Secondo il bollettino di Arpae anche per oggi in tutte le province dell’Emilia-Romagna e non solo per Forlì-Cesena, dovrebbero scattare limitazioni al traffico nei centri abitati, il divieto ad accendere fuochi per smaltire i residui vegetali, il controllo delle temperature nelle abitazioni che non dovrebbero superare i 19 gradi mentre per le attività industriali ed artigianali la temperatura dovrebbe essere di non più di 17 gradi, lo stop ai camini aperti e agli impianti a biomassa legnosa, al divieto dello spandimento di liquami zootecnici, alla sosta con motore acceso per tutti i veicoli. Nel weekend sono comunque previsti cambiamenti meteorologici rilevanti con l’arrivo di una perturbazione che oltre a pioggia e vento porterà anche all’abbattimento dei valori degli inquinanti.