Polizze anticatastrofe. Aziende e proprietari contrari all’obbligatorietà

Confartigianato critica duramente l’orientamento del governo. Confedilizia chiede salvaguardia del territorio e dice no a "nuove tasse".

Polizze anticatastrofe. Aziende e proprietari contrari all’obbligatorietà

Lavori di ristrutturazione in un’abitazione danneggiata dall’alluvione di maggio 2023 (foto Luca Ravaglia)

Polizze anticatastrofe obbligatorie per imprese e abitazioni? Infuriano polemiche e preoccupazioni sugli orientamenti del governo e le proposte in campo per far fronte ai danni degli eventi naturali come alluvioni e terremoti. "Troppe lacune e incertezze. Un provvedimento inapplicabile. Va modificato prima di attuarlo". Questa la posizione di Confartigianato sull’intenzione del Governo di introdurre, da gennaio 2025, l’obbligo per le imprese di sottoscrivere una polizza assicurativa per i danni da causati da eventi come catastrofi e calamità naturali. "Su troppi aspetti, come la definizione dei premi e dei danni - mette in luce il Gruppo di Presidenza di Cesena - , il provvedimento mostra lacune e necessità di chiarimenti per evitare di lasciare mano libera alle compagnie di assicurazione e garantire agli imprenditori la certezza di stipulare polizze efficaci e a condizioni trasparenti. A questo proposito, Confartigianato ritiene necessario anche istituire un portale analogo a quello per l’energia tramite il quale gli imprenditori abbiano la possibilità di conoscere e confrontare le diverse offerte delle compagnie". Confartigianato rileva poi che la condizione preliminare resta l’impegno nella prevenzione per mettere in sicurezza il territorio, i cittadini e le imprese.

Provvedimenti del genere vengono da più parte ventilati anche per i proprietari di abitazioni, suscitando contrarietà e preoccupazione da parte di Confedilizia Forlì-Cesena e Romagna. L’associazione richiama in primo luogo gli enti locali, regionali e nazionali alle loro responsabilità per la salvaguardia del territorio, in virtù delle imposte riscosse. Allo stesso modo si sottolinea la necessità di risarcimenti celeri per le perdite dei recenti eventi calamitosi. "A livello locale poi, per fare un esempio, lascia a dir poco perplessi sapere che a Forlì l’invasione delle acque in alcune zone già duramente colpite lo scorso anno pare sia dipesa dall’inadeguatezza del sistema fognario; viene allora da chiedersi cosa sia stato fatto negli ultimi sedici mesi, a parte i tanti cantieri stradali aperti per modificare la viabilità, sulla cui opportunità ed utilità pratica è a questo punto lecito calare delle riserve, specie dopo l’alluvione del 2023 ed a prescindere dal fatto che magari si tratti di opere già programmate". Viene rifiutata infine l’ipotesi di un’assicurazione obbligatoria che si rivelerebbe come un’ulteriore tassa e che si scaricherebbe anche sugli inquilini.