ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Polemica sulla Provincia: "Cesena è diventata capoluogo, ma senza ottenere benefici"

Bruno Piraccini, presidente di Orogel, ha definito la propria città come "locomotiva". Patrignani (Confcommercio): "Serve riequilibrio". Piraccini (Fiera): "La sfida? Le infrastrutture".

Bruno Piraccini, presidente di Orogel, ha definito la propria città come "locomotiva". Patrignani (Confcommercio): "Serve riequilibrio". Piraccini (Fiera): "La sfida? Le infrastrutture".

Bruno Piraccini, presidente di Orogel, ha definito la propria città come "locomotiva". Patrignani (Confcommercio): "Serve riequilibrio". Piraccini (Fiera): "La sfida? Le infrastrutture".

"La provincia non è bipolare ma sbilanciata su Forlì, anche se il Cesenate ha più abitanti ed è più dinamico imprenditorialmente. La locomotiva cesenate non ha avuto alcun vantaggio dal riconoscimento di cocapoluogo". Le parole di Bruno Piraccini presidente del gruppo cooperativo Orogel, nell’intervista rilasciata al Carlino, non potevano non suscitare un’eco nel mondo della politica e dell’economia oltre Savio, anche per la caratura di chi le ha pronunciate.

"Fa bene Piraccini – rimarca Marco Casali, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Cesena – a parlare di mancati riconoscimenti per la nostra città, figli della visione di area vasta che il Pd ha attuato in territori politicamente di minor peso. Cesena cocapoluogo per ora è solo un costo, penso agli assessori aumentati da pagare, e nulla più. Senza il mantra dell’area vasta avremmo trattenuto servizi scappati come tribunale, giudice di pace, Camera del lavoro. Intanto il teatro Bonci è finito sotto la gestione di Ert e stiamo ancora aspettando qualcosa in cambio per il trasferimento di Macfrut a Rimini".

"L’intervento del presidente di Orogel Bruno Piraccini è molto stimolante – dichiara il presidente di Confcommercio cesenate Augusto Patrignani –. Concordiamo con lui sul fatto che il nostro territorio è ricco di imprese, grandi e piccole, dinamiche, capaci di innovarsi e stare sul mercato. Nel corso di questi anni abbiamo più volte stigmatizzato con rammarico la perdita di alcuni servizi, anche identitaria, che contraddistinguevano il nostro territorio e che abbiamo avvertito dolorosamente come una privazione per l’intero tessuto sociale e produttivo. La sfida adesso è verificare se con l’acquisito stato di cocapoluogo Cesena sarà in grado di riequilibrare il suo status non in una logica antagonistica Forlì, ma nell’ottica di una sinergia e, per l’appunto, della provincia bipolare. Quello che per Confcommercio conta più di tutto come giustamente sottolinea Piraccini è puntare sulla dotazione infrastrutturale a livello romagnolo, dove purtroppo restano evidenti le carenze nei collegamenti".

Sulla necessità di poter contare su efficienti infrastrutture concorda Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera, che guarda non verso Forlì ma addirittura verso Rimini: "Lo sviluppo – afferma – parte dalla rete infrastrutturale, logistica, alta velocità, facilità di arrivare e partire. Uno dei problemi più seri di Cesena e della Romagna sono gli scarsi collegamenti. Un’altra criticità è il sistema aeroportuale che oggi non è all’altezza. La mia opinione è che l’aeroporto di Rimini debba essere e sia il motore per il turismo e il business. Ritenere che tutte le città debbano avere tutti i servizi è un errore. Ad esempio Rimini ha le infrastrutture che Cesena non ha, ma le manca la qualità della vita che un città di minori dimensioni invece detiene".