
Plt Energia rinasce. Dopo la cessione a Eni Plenitude . Tortora raddoppia
PLT energia è come l’araba fenice: rinasce dalle proprie ceneri più grande e splendente di prima. Il 1° novembre 2022 Pierluigi Tortora e la sua famiglia (impegnati direttamente ai vertici dell’azienda la figlia Eleonora e suo marito Stefano Marulli) hanno ceduto le aziende produttrici di energia da fonti rinnovabili Plt e Sef a Eni Plenitude per una cifra prossima al miliardo di euro; al momento della cessione il gruppo Plt deteneva una capacità produttiva in Italia pari ad oltre 400 MW, per l’80% già operativi e per il 20% in costruzione con avvio atteso entro il 2024, e un programma che prevedeva lo sviluppo di oltre 1,2 GW tra Italia e Spagna nel quinquennio 2023-2028. Ora, esaurito il periodo di non concorrenza, ha rimesso in piedi un castello energetico che avrà una capacità produttiva più che doppia di quella ceduta a Eni.
Pierluigi Tortora ha avuto l’occhio lungo, cominciò a investire nell’energia da fonti rinnovabili nel 2006, quando realizzò il primo parco eolico. La sua capacità di tessitore di rapporti con le strutture pubbliche e private (prima di mettersi in proprio aveva diretto la società multiservizi di Genova che oggi si chiama Iren) l’ha aiutato a creare un’azienda che si è sviluppata molto in fretta, considerando i tempi biblici, almeno dieci anni, necessari per realizzare un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili, siano esse il vento o il sole. Per questo si muove soprattutto acquisendo diritti e impianti in fase di realizzazione.
L’ultimo ‘colpo’ è stato annunciato ieri, l’acquisizione dall’azienda danese Vestas di un portafoglio eolico di 656 megawatt, tutti impianti in Italia.
L’espansione di Plt energia non riguarda solo il nostro Paese, dove nel 2028 la produzione dovrebbe arrivare a 1.150 megawatt, con impianti concentrati soprattutto in Sicilia e Sardegna: investimenti sono in corso nella regione di Ourense, nel nord-ovest della Spagna (62 megawatt) e in Texas, negli Stati Uniti (150 megawatt). Le fonti energetiche sono ben bilanciate: 50% solare e 46% eolico, mentre il 3% degli investimenti viene dedicato all’accumulo di energia per l’utilizzo di aziende.
Ma la famiglia Tortora sta diversificando anche gli investimenti: con la società Green Boy produrrà in Romagna scooter, bici e monopattini elettrici, mentre nel settore immobiliare realizzerà un complesso in Svizzera, dove Pierluigi Tortora si è trasferito da qualche anno, e un importante insediamento a Dubai, negli Emirati Arabi. Senza dimenticare il sociale: la famiglia Tortora ha costituito una fondazione con sede a Cesena che aiuta associazioni di volontariato; l’ultima donazione è stato un pulmino completamente attrezzato per il trasporto dei disabili all’associazione ‘Noi per Te’ di Pievesestina e un altro è in cantiere.