Un 2024 tra luci e ombre, previsioni per il 2025 di stagnazione. Incidono crescita debolissima del Paese, carenza di manodopera e calo dei consumi. Questi, in sintesi, i risultati della rilevazione di fine anno del Centro studi della Cooperazione di Legacoop Romagna, svolto tra le cooperative associate a Legacoop Romagna.
Per quanto riguarda il 2024, il 63,3% delle imprese anticipa una chiusura in utile, in linea con il 2023; diminuisce la percentuale di chi prevede una perdita (10% contro il 13,4% dello scorso anno), sale al 27% chi annuncia un bilancio in pareggio.
Buona performance per agroalimentare e servizi, più in difficoltà le cooperative di lavoro (edilizia e l’industria), in affanno le cooperative sociali.
Guardando al 2025, la percentuale di chi attende dodici mesi di stagnazione sale dal 53% al 67%. Diminuisce dal 38% al 23% chi prevede una crescita della domanda.
Al primo posto tra le principali preoccupazioni, oltre 6 imprese su 10 (lo scorso anno erano 4) mettono la difficoltà a reperire manodopera e figure professionali. Seguono la diminuzione della crescita economica (41%), l’inflazione e il persistere del calo dei consumi.
Tra le riforme strutturali più urgenti un cooperatore su tre ritiene prioritaria la riforma fiscale, per liberare risorse per nuovi investimenti in strutture e risorse umane; il 24% la riforma del lavoro, il 17% la riforma del sistema sanitario, il 12% scuola e università.
"Da notare - dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — che nonostante alluvione e congiuntura economica, per il 66% dei cooperatori, la Romagna vive una fase di modernizzazione.
La percentuale è in calo di tre punti sul 2023, ma segna comunque un risultato nettamente positivo e conferma il tracciato su cui continuare a camminare".