ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Per l’olio sarà un’ottima annata: "Tante olive, ma resa più bassa"

Soddisfazione tra i produttori cesenati dopo le difficoltà dell’anno scorso a causa dell’alluvione "Il clima ci ha aiutato, le alte temperature hanno reso la vita più difficile alla mosca dell’olivo".

Per l’olio sarà un’ottima annata: "Tante olive, ma resa più bassa"

La raccolta delle olive nei campi del cesenate

Un’ottima annata. E’ quella che si preannuncia quest’anno per la produzione d’olio. La nuova stagione di raccolta delle olive è iniziata a inizio ottobre quando hanno riaperto i frantoi. Ma cosa ci si aspetta quest’anno? Ecco alcune previsioni sui raccolti. "La produzione di olio di oliva nel Cesenate sarà quantitativamente migliore rispetto al 2023 – spiega Filippo Tramonti, presidente Arpo e associato a Coldiretti – anno funestato dall’alluvione. Quest’anno, al momento dell’allegagione dei fiori, la stagione è stata buona e c’è stata un’ottima fioritura. Il clou dell’olivocultura è a Cesena, Forlì, Rimini e Ravenna. Dal punto di vista della qualità l’oliva quest’anno è molto buona, anche perché con le temperature molto alte che ci sono state non c’è stato il problema dei parassiti. Stiamo raccogliendo le olive in questi giorni, compatibilmente con la pioggia che non ci dà tregua. Quando piove è complicato raccogliere le olive perché si trovano in un terreno collinare, dove l’olivo crea anche uno scenario paesaggistico".

I volumi quest’anno si ritengono importanti, anche se c’è il difetto della scarsa resa per la pioggia abbondante. E i costi? L’olio extra vergine varierà da 14 euro a 16 euro al litro. "L’unica pecca che abbiamo quest’anno – spiega Tramonti – è che con tutte queste piogge le olive sono piene d’acqua e quindi ci sarà meno resa di olio: ci sono più chili di olive ma fanno meno resa perché sono ingrossate a causa dell’acqua che hanno preso. Con 100 chili di olive facciamo 10, 11 chili d’olio, quindi un 10, 11% contro un 14% di media annuale". La qualità dell’olio è buona e ha degli ottimi profumi e sta venendo fuori un’extra vergine di oliva con tutte le caratteristiche, dai profumi, all’acidità. Anche secondo Confagricoltura, la campagna olivicola nel Cesenate e nel Forlivese ha determinato un’annata positiva per qualità e quantità del prodotto dopo le difficoltà delle ultime stagioni. Da una ricognizione di Confagricoltura tra i propri associati emerge infatti un quadro positivo sia per la qualità che per i quantitativi, che sono tornati a livelli soddisfacenti, dopo le difficoltà riscontrate negli ultimi anni. "Siamo soddisfatti dell’andamento della raccolta - commenta Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini -. Il clima di questa estate, che ha messo in difficoltà diverse colture, è stato invece favorevole per l’olivo. Le alte temperature hanno infatti reso la vita più difficile alla mosca dell’olivo, insetto parassita che solitamente attacca le olive penetrando nel frutto. Con le temperature fino a 40 gradi, registrate ad agosto, lo sviluppo di questo insetto è stato limitato, garantendo così la qualità del prodotto".

Anche le piogge delle ultime settimane non hanno causato problemi alla coltura. "Hanno interrotto il forte caldo estivo e la siccità, che se fosse continuata avrebbe causato gravi danni alle coltivazioni, come accaduto in passato - spiega Gianluca Tumidei, presidente della sezione Olivicola di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini -. Fortunatamente, questo scenario è stato in gran parte evitato, e la quantità del prodotto è tornata ai livelli del 2021". Per Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini è ora importante che il costo della molitura – il processo meccanico in cui le olive vengono pressate per estrarre l’olio grezzo – vada incontro alle esigenze degli agricoltori. "Ci auguriamo che, con l’aumento delle quantità lavorate, i costi possano essere pensati per venire incontro alle esigenze dell’olivicoltore il quale a sua volta deve essere in grado di valorizzare il più possibile il proprio prodotto, tenendo conto anche dell’offerta estera – afferma Carli -, solo così la marginalità nella commercializzazione dell’olio può essere garantita".