Cesena, 29 dicembre 2024 – Vendita aggiudicata. Si apre così, con questo timbro del tribunale, una nuova fase della tormentata vicenda che ha coinvolto negli ultimi anni lo storico palazzo Guerrini Bratti di via Chiaramonti. Finalmente c’è un acquirente. La magnifica magione dei nobili cesenati passa di mano e, si spera, vivrà una nuova stagione dopo che negli ultimi 20 anni era rimasta impaniata nelle secche di una lunga lite giudiziaria finita con il pignoramento e la vendita tramite asta telematica. Se l’è aggiudicata l’unico concorrente che ha partecipato all’asta ed ha offerto poco più dei 610 mila euro che era l’offerta minima per aggiudicarsela. Gli acquirenti sono noti ma, a meno che gli stessi non intendano comunicarlo, resta un obbligo di privacy per i prossimi 120 giorni (l’asta telematica è datata 17 dicembre) in cui chi si è aggiudicato l’asta, che ha depositato il 15 per cento del valore, verserà l’intera somma dovuta e ne diverrà di fatto proprietario. Ha lo stesso lasso di tempo per recedere dall’acquisto (cosa che peraltro appare improbabile) perdendo ovviamente il deposito cauzionale.
Il palazzo, che si affaccia sia su via Chiaramonti (è l’unico con la facciata affrescata) che su via mura Federico Comandini, si estende su 1.280 metri quadri, è dotato di quattro unità abitative, uno scalone elicoidale, affreschi, statue attribuite a Leandro Marconi, una magnifica galleria e spaziose cantine a volta. Era stato valutato 2 milioni e 568 mila euro nella prima asta, ma per ben quattro tentativi - scendendo del 25 per cento ad ogni nuova asta stabilita dal giudice - non è riuscito a catturare attenzione. Il prezzo a cui se l’è aggiudicato l’acquirente è molto basso rispetto al valore reale del palazzo ma occorre mettere in conto restauri e adeguamenti in sintonia con le protezioni della Soprintendenza su un bene la cui destinazione non potrà essere stravolta. E sarà interessante capire come si muoveranno i nuovi proprietari a cui va dato atto di un impegno, che non sarà semplice e immediato, che salvaguarda uno dei più bei palazzi storici del nostro centro.
A chi andranno i proventi della vendita giudiziaria? In primo luogo agli imprenditori Biguzzi e Gollinucci che nel 1999, per una cifra intorno al miliardo e mezzo di lire, ne acquistarono la nuda proprietà dal conte Leon Francesco Guerrini Bratti, deceduto nell’ottobre del 2002 ormai ultra novantenne. Quella vendita, impugnata dagli eredi del conte, l’attore Orso Maria Guerrini e la sorella Ilaria, era stata annullata a seguito di una causa per circonvenzione ai danni del conte. Ma i soldi dell’acquisto non erano mai tornati nelle tasche di chi li aveva sborsati. Da qui il ricorso al giudice e il pignoramento del palazzo.