Un Otello ironico, moderno, ma che fa riflettere. Doppio appuntamento per l’attrice comica Marina Massironi, che domani al Dolcini di Mercato e sabato a Villa Torlonia di San Mauro Pascoli presenta ‘Ma che razza di Otello?’. Lo spettacolo, scritto dalla riminese Lia Celi, rilegge la figura di Otello attraverso aneddoti, divertenti legami con l’attualità e una riscrittura al femminile. Sul palco Marina Massironi, storica ex spalla di Aldo, Giovanni e Giacomo, è accompagnata dall’arpa di Monica Micheli. I biglietti per lo spettacolo, promosso da Sillaba, sono in vendita su Liveticket e presso le biglietterie dei due teatri.
Massironi, cosa racconta lo spettacolo?
"È una rilettura tagliente e ironica dell’Otello che io e Lia Celi definiamo una ‘Rapsodia per arpa e attrice alla riscoperta dell’Otello verdiano’. A parte gli scherzi in questa rivisitazione Lia ha mescolato Cinthio, Verdi e Shakespeare senza dimenticarsi dei forti legami con l’attualità".
Tipo?
"Ci sono continui riferimenti ironici alla nostra quotidianità, come il mondo della politica, il matrimonio misto, il ruolo della tecnologia e dei social. Oltre all’ironia, però, ci sono anche delle serie riflessioni sulla violenza dei femminicidi, un problema che sembra sempre più insormontabile, purtroppo".
Cosa accade in scena?
"Rispetto alle prime versioni dello spettacolo abbiamo riarrangiato le musiche, che vengono proposte dal vivo dall’arpa della bravissima Monica Micheli. Anche il testo è in continua evoluzione, perciò il mio monologo porta con sé sempre qualcosa di nuovo".
Com’è nato lo spettacolo?
"È un’idea dei musicisti con cui lavoravo qualche anno fa. Mi avevano chiesto di suonare dal vivo le musiche dell’Otello, per cui mi sono rivolta a Lia, che ha poi sviluppato il tutto. Peraltro, le prime prove le abbiamo fatte a Savignano. Infine, abbiamo affidato la regia a Massimo Navone".
Durante la stesura avete scoperto degli aneddoti interessanti?
"All’inizio Verdi aveva dato al suo progetto il nome in codice di Cioccolato, per evitare che i giornalisti dell’epoca potessero rovinare tutto con i loro scoop. Ci sono poi riflessioni molto divertenti sui ruoli dei personaggi e sul genere stesso del melodramma. È uno spettacolo che colpisce sia gli appassionati, che i più giovani, magari meno esperti di opere teatrali".
C’è qualche progetto che non è ancora riuscita a sviluppare nel corso della sua carriera?
"Ho un’idea folle: voglio portare in scena una Rock opera. La musica mi piace tantissimo, ancora di più lavorarci. In passato con ‘Bulli e pupe’, ho avuto l’opportunità di partecipare ad un musical, un’esperienza stupenda che vorrei ripetere. Vorrei mettere in scena un personaggio, forte, bello e carismatico. Non sono tempi facili per il teatro, ma non demordo".