Cesena, 3 giugno 2017 - Non c’è bisogno di aspettare il prossimo 17 luglio per sapere se il dottor Davide De Vita, vincitore del concorso per la direzione dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia del Bufalini, diverrà - come gli spetta - il nuovo primario. Dopo aver posticipato di sei mesi l’applicazione della graduatoria che vedeva in vetta il ginecologo salernitano De Vita (il concorso è stato bandito il 30 maggio 2016 e si è svolto il 28 ottobre 2016, mentre il precedente primario, il dottor Daniele Pungetti, ha lasciato l’incarico per pensionamento il 1° luglio 2015) l’Asl di Romagna ha dato il suo responso.
Quel concorso verrà annullato e la relativa graduatoria è carta straccia. E perche mai, visto che l’attribuzione dell’incarico quinquennale era stato bandito un anno fa dopo aver «approvato il relativo fabbisogno organizzativo e professionale» del reparto? Ragioni imposte dalla riorganizzazione ospedaliera dell’Asl Romagna (valutate evidentemente con scarsa lungimiranza e definitivamente cambiate nel giro di sei mesi) è la motivazione addotta dai vertici Asl. Ma De Vita, che è attualmente dirigente medico di Ostetricia e Ginecologia a tempo indeterminato presso l’ospedale Santa Maria Della Speranza di Salerno, non ci sta e nel giorno stesso in cui l’Asl Romagna ha pubblicato la propria delibera di annullamento del concorso, invia al legali rappresentanti della nostra sanità una diffida che appare solo l’anticipo di una battaglia legale che porterà altro polverone sull’Ostetricia del Bufalini, già provata dalla vicenda dei due bimbi nati morti su cui pesa un’indagine della magistratura con sette indagati, tra medici e personale paramedico.
Nella diffida di De Vita, controfirmata dall’avvocato Maria Laura Laudadio del foro di Napoli, si legge che le proproghe adottate dall’Asl sono illegittime poiché incontrovertibilmente e su giudizio della giuria quel concorso ha un vincitore, ed è lui, con un punteggio di 86 punti su 100. Inoltre, afferma De Vita, le dilazioni adottate violano la normativa in tema di «incarico di sostituzione di direzione di struttura complessa», poiché la dottoressa Gloria Giacomini, attualmente facente funzione di dirigente e seconda classificata al concorso, avrebbe potuto svolgere il suo ruolo di sostituta solo per il tempo necessario a consurre in porto il concorso. E invece, evidenzia De Vita, «svolge il ruolo di facente funzione da quasi due anni». Qualche dubbio De Vita lo avanza anche sulla riorganizzazione che renderebbe decaduto il risultato del concorso di cui è vincitore: «Sono motivazione generiche ed imperscrutabili, e comunque nessun atto di riorganizzazione è stato adottato a Ostetricia e Ginecologia del Bufalini». E diffida l’Asl dal dilazionare ulteriormente l’attribuzione del suo incarico a Cesena. Concede quindi 30 giorni di tempo dopodichè si rivolgerà all’Autorità Giudiziaria.