Ci sarà un supplemento di indagini per accertare le cause della la morte di Antonio Rinelli, avvenuta nella notte fra il 7 e l’8 aprile 2019 a San Mauro Mare al termine di una colluttazione con Mirko Guerrini. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Forlì, Maurizio Lubrano, che ha accolto l’opposizione all’archiviazione dell’inchiesta presentata dei famigliari di Rinelli (i genitori Pasquale e Italia Luciano, e il fratello Mauro) tutelati dagli avvocati Fabio Anselmo e Alessandra Pisa di Ferrara.
A chiedere l’archiviazione della posizione di Mirko Guerrini, 45 anni, abitante a Ravenna, difeso dagli avvocati Antonio Primani e Debora Guli, era stata la Procura della Repubblica di Forlì: sulla scorta delle indagini compiute dai carabinieri, il pubblico ministero Sara Posa aveva ritenuto che Guerrini, indagato per omicidio preterintenzionale, avesse agito per legittima difesa e quindi non fosse imputabile.
A scatenare la furibonda lite fra Guerrini e Rinelli, entrambi abitanti a Ravenna, era stato l’amore per una donna che aveva interrotto la relazione con Rinelli per legarsi a Guerrini.
Il Gip ha sollecitato il pubblico ministero a effettuare nuovi accertamenti per meglio determinare la dinamica della colluttazione che ha avuto luogo in strada ed è durata circa venti minuti, e cosa abbia causato l’asfissia che poi ha determinato la morte di Antonio Rinelli.
Paolo Morelli