Mercato Saraceno (Forlì-Cesena), 12 giugno 2020 - "Lei riusciva a calmarlo . La sera si stendeva a letto vicino a lui, parlavano. Luciana viveva per suo figlio Federico". La voce rotta della titolare della cartolibreria nel cuore di Borello tradisce la commozione. Dietro gli occhiali si intravedono gli occhi rossi bagnati. "Federico Verdoni soffriva di disturbi psichici, diceva a sua madre che aveva le allucinazioni – ricorda la donna giovedì mattina, il giorno dopo la tragedia familiare che ha scosso il paese -. A volte non deve essere stato facile stargli vicino, ma sua madre Luciana, e chi la conosce lo sa, non si è mai lamentata. Vede, era una mamma con la ‘m’ maiuscola…non so se capisce cosa intendo...". Poi si ferma. Tira un sospiro e abbassa lo sguardo. "Dopo quello che le era successo non doveva capitare anche questo".
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In passato Luciana Torri "aveva già sofferto tanto per la perdita di un figlio, avvenuta appunto parecchi anni fa, quando era ancora un ragazzino" raccontano i vicini di casa in via dell’Orto ancora scossi per l’accaduto. Interpellati più volte dai passanti ammucchiati di là dai muretti dei condomini. "Luciana si è separata col marito tempo fa e viveva sola con il figlio 29enne – continuano con il nodo alla gola lungo la via -, col padre sono sempre rimasti in buoni rapporti. Lui vive qua vicino e vedeva spesso suo figlio al bar. Federico andava ad allenarsi al parco qui vicino, appassionato di sport e fitness. Correva sempre qua attorno. Sua madre Luciana faceva la bidella a scuola, era una bravissima persona".
Anche il personale del luogo di lavoro il giorno dopo è sotto shock. La scuola dell’infanzia e i genitori dei bambini del ‘Giardino’ la ricordano con parole commosse e affettuose: "Nel tuo stesso nome sta la luce che hai saputo portare nella nostra Scuola. Carissima Luciana, con l’amore del tuo Sorriso proteggi da lassù tutti noi e soprattutto i tuoi bambini".