REDAZIONE CESENA

Oliviero Toscani e Cesenatico: "Questo è il mio mare del cuore". Onofri: "Un grande esempio"

L’artista in una delle ultime interviste aveva ricordato le sue vacanze in colonia da bambino. Il ricordo del fotografo cesenate: "Oliviero era un genio, una persona libera e coraggiosa".

Oliviero Toscani, scomparso a 82 anni. A destra il fotografo cesenate Marco Onofri

Oliviero Toscani, scomparso a 82 anni. A destra il fotografo cesenate Marco Onofri

Nell’ultima intervista, rilasciata a fine agosto al Corriere della Sera, aveva parlato di Cesenatico come ‘il suo mare del cuore’: era il lido in cui andava ‘in colonia’ da bambino, con il numero 287 cucito dalla madre su tutti i suoi vestiti e utilizzato poi, per il resto della vita, come codice identificativo. Ma sono tanti i ricordi che legano Oliviero Toscani, morto ieri all’età di 82 anni, a questa terra: uno rivive nelle parole di Marco Onofri, noto fotografo cesenate specializzato in ritratti. Subito dopo aver appreso la notizia, Onofri ha pubblicato una ‘storia’ sul suo profilo Instagram (seguito da circa 60mila follower), nella quale ha definito Toscani ‘un genio, un grande esempio’.

In svariate occasioni, Onofri ha avuto modo di collaborare con il fotografo milanese: in particolare, l’artista aveva supportato due iniziative benefiche organizzate da Onofri, la prima, a seguito del terremoto che aveva devastato Amatrice nel 2016; la seconda, a seguito della prima alluvione romagnola del maggio 2023. In entrambi i casi, Toscani aveva generosamente donato alcune sue celebri opere, tra cui la foto-choc del prete che bacia una suora, realizzata per una campagna pubblicitaria di Benetton nel 1991.

"Lo incontrai nel corso di un evento dedicato al sisma emiliano del 2012 e, da allora, l’ho sempre coinvolto in tutti i miei progetti benefici. Non si è mai tirato indietro - dichiara Onofri -. Non solo: durante la pandemia, sui miei canali social tenevo una sorta di ‘striscia’ serale sull’arte della fotografia. Un’idea nata quasi per caso e diventata, in breve tempo, un appuntamento fisso per centinaia di appassionati. Oliviero era solito collegarsi e, spesso, rimaneva fino a notte fonda a intrattenere il pubblico con aneddoti sulla sua carriera o interventi su temi specifici. Ascoltarlo era meraviglioso".

"Definirlo semplicemente ‘fotografo’ è riduttivo – conclude Onofri -: Oliviero era un genio, una persona libera e coraggiosa, che non aveva paura di manifestare le proprie idee, anche a costo di scandalizzare gli altri, di rompere gli schemi più consolidati. Ha dialogato con Federico Fellini, Carmelo Bene, Andy Warhol – solo per citarne alcuni -, la sua fama è andata ben oltre i confini del nostro Paese. Nessuno dimenticherà le sue opere: rimarranno nella storia, non solo della fotografia, ma dell’intera società".

Maddalena De Franchis