Quasi novemila assunzioni previste in provincia di Forlì-Cesena tra novembre 2024 e gennaio 2025. Dalle analisi occupazionali diffuse dalla Camera di Commercio della Romagna, gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) nella provincia di Forlì-Cesena, sono per la precisione 8.890, mentre per il mese di novembre le assunzioni previste nel mondo del lavoro a Forlì-Cesena sono 3.050. Ma il posto fisso è ancora un sogno proibito. Anche se le assunzioni previste sono in numero elevato, infatti, si nota che sui contratti di lavoro è ancora preponderante l’impiego dei contratti a tempo determinato, che sono pari all’80% del totale.
Per quanto riguarda le assunzioni previste nel trimestre novembre-gennaio vediamo che i cinque principali settori di attività in cui vengono richieste le figure sono il commercio (con 670 assunzioni), i servizi di alloggio, ristorazione e turismo (con 550 ingressi previsti), i servizi alle persone (350 ingressi), le costruzioni (230 assunzioni previste) e i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (170 ingressi). Sono sempre i giovani i candidati preferiti delle imprese: una quota pari al 31% delle assunzioni previste riguarderà giovani con meno di 30 anni, mentre il 22% delle imprese prevede di assumere personale immigrato. Crescono, in 49 casi su 100, le difficoltà delle aziende di trovare i profili desiderati, mentre nel 63% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore.
I dati esaminati sono raccolti dalla Camera di Commercio della Romagna elaborati dalle analisi di Excelsior Informa, il bollettino mensile con orizzonte trimestrale sui fabbisogni occupazionali delle imprese industriali e dei servizi, realizzato da Unioncamere, Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dalla camere di commercio italiane. Da un focus sull’immigrazione e lavoro emerge che nei prossimi anni l’Italia si troverà a gestire l’impatto di una transizione demografica.
Ci saranno tensioni nei processi di selezione e gestione delle risorse umane da parte delle imprese. Alle tradizionali problematiche di disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro si andranno a sommare le conseguenze del progressivo assottigliamento delle fasce di età giovanili, che stanno mettendo a rischio il turnover degli organici aziendali. Le risorse umane immigrate hanno fornito in questi anni un contributo fondamentale nel rispondere ai fabbisogni professionali delle imprese, ma a questo dato si contrappongono le criticità che caratterizzano i processi di inclusione occupazionale dei lavoratori stranieri e la gestione delle migrazioni economiche.