Anche solamente il fatto di correre, è tutto. Perché correre per 42 chilometri e 195 metri è una di quelle cose che sanno cambiare la vita, non per via del tempo sul cronometro al traguardo, ma per via dei pensieri che ti accompagnano mentre vai. Perché in una maratona, il viaggio è più bello della meta. Vale sempre, ma a volte di più. A New York, per esempio. Domenica oltre 54.000 atleti provenienti da tutto il mondo si sono dati appuntamento sul ponte di Verazzano per scrivere un pezzo della loro storia nella città che non dorme mai. Tra loro c’erano anche nove cesenati, partiti al seguito del veterano Daniele Ruffilli, nome storico del panorama podistico, in particolare di quello legato all’Endas.
"Sono alla mia ventiquattresima presenza nella Grande Mela – sorride parlando al telefono mentre dalle parti della Statua della Libertà inizia a fare giorno –. Le prime otto volte ho partecipato da atleta, dopo di che non ho più smesso, perché il fascino di questo evento, in questa città, mi ha conquistato. Dunque ogni anno accompagno i cesenati che vogliono cimentarsi con un tracciato impegnativo, ma meraviglioso, il cui valore aggiunto non è il percorso, ma chi ci sta a fianco: lungo i 42 chilometri si assiepano due milioni di persone che tifano, applaudono e incoraggiano tutti, dai primi che lottano per la vittoria, agli ultimi, che gareggiano con loro stessi. E’ incredibile, le parole non servono, bisogna esserci. E quando ci sei, ti accorgi che niente può essere paragonato a questo".
Ruffilli ogni anno raccoglie le adesioni e avvia le pratiche, che espleta in collaborazione con un’agenzia romana specializzata nel settore. Cura ogni dettaglio, accompagnando passo per passo gli atleti, ma proponendo anche validissime alternative ai loro accompagnatori. "Il giorno della gara chi gareggia deve svegliarsi nel cuore della notte. Si lascia l’albergo alle 5.30 e si parte in bus o col traghetto fino Ponte di Verazzano, che vinee chiuso al traffico alle 7, per permettere le operazioni di partenza a scaglioni. Correndo si attraversano i quartieri della città, ammirati da prospettive altrimenti impossibili. Nel frattempo familiari o amici al seguito possono approfittare delle tante cose che New York sa offrire".
Alla maratona di domenica scorsa hanno partecipato Alessandro Zoffoli (2 ore e 59 minuti), Massimo Lizzo (3 ore e un minuto), Roberto Palmas (3 ore e 11), Mirco Montevecchi (3 ore e 2), Giuseppe Masaracchia (3 ore e 9), Elena Pascucci (3 ore e 43), Pierpaolo Pazzaglia (4 ore e 23), Dario Canduzzi (4 ore e 40) ed Emil Salamandri (5 ore e 39). "Sono tutti atleti con altre maratone alle spalle, tesserati per l’Endas, il Seven di Savignano e la Nuova Virtus di Cesena. Non guardo alle società di apparenza, penso al bello di poter aiutare tutti a godersi appieno un’esperienza che di suo è comunque indimenticabile. Ma alla quale adoro aggiungere un tocco in più".
Luca Ravaglia