Non si placa la bufera su Start: "I nostri figli lasciati a terra"

Pioggia di segnalazioni di disservizi in particolare per i bus scolastici: "Sono spesso troppo pieni e gli autisti non caricano i ragazzi in attesa alla fermata". L’azienda: "Flussi variabili, difficile programmare".

Non si placa la bufera su Start: "I nostri figli lasciati a terra"

La ressa degli studenti al capolinea dei bus scolastici (repertorio)

Anche in queste ore si sommano le recriminazioni delle famiglie che lamentano disservizi sui bus da e per le scuole. "Sono la mamma di uno studente con abbonamento annuale della linea 149 Ravenna-Cesena – si legge in una segnalazione arrivata al Carlino - I ragazzi di San Zaccaria la mattina prendono il pullman nelle fermate vicino casa e all’uscita devono invece scendere tutti in un’unica fermata, più scomoda. In aggiunta in questo nuovo anno scolastico, spesso in stazione a Cesena non riescono a entrare tutti nel mezzo perché questo è pieno. Alcuni a quel punto prendono il bus successivo, che ha i medesimi problemi con in più il fatto che l’ultima fermata utile in quel caso è a Castiglione, a 10 chilometri da San Zaccaria. Questo crea grosse preoccupazioni quotidiane alle famiglie che non sempre riescono ad avere permessi al lavoro per andare a recuperare i figli e ansie ai ragazzi". "Il problema dura da anni e anzi peggiora sempre più – aggiunge un’altra mamma, che cita problemi anche lungo le tratte cittadine -. Mia figlia ha 18 anni e da 5 prende (o non prende) il bus numero 6 per andare al liceo. Abbiamo letto l’intervento dell’assessore Castorri che fa la voce grossa contro Start. Bene, ma le risposte devono arrivare anche dalla politica". In relazione al problema dei posti disponibili, Start ha chiarito la difficoltà a programmare flussi che subiscono importanti variazioni. In particolare negli ultimi anni la Regione ha elargito tanti abbonamenti gratuiti agli studenti più giovani, favorendo oscillazioni di non poco conto, in particolare durante i giorni di brutto tempo quando magari che è abituato a muoversi a piedi o in biciletta, opta per il mezzo pubblico. Non basta. Perché nel frattempo ci sono utenti adulti che, letta della prospettiva di tagli alle corse pomeridiane, promettono battaglia: "Comprendiamo le esigenze dei ragazzi e delle loro famiglie, ma anche noi abbiamo sottoscritto gli abbonamenti ai bus e necessitiamo di ricevere un buon servizio anche durante le ore pomeridiane e serali, quando rientriamo dal lavoro. La soluzione non è togliere a qualcuno per dare a un altro".

Luca Ravaglia