ELIDE GIORDANI
Cronaca

Nessuna fuga dall’entroterra. Abitanti in crescita nei borghi. Longiano e Gatteo corrono

Dati in controtendenza nel cesenate rispetto allo spopolamento in atto nel resto d’Italia. Ma se il Rubicone sorride, lo stesso non succede in Alto Savio: calo costante a Bagno.

Una panoramica di Longiano con il castello malatestiano

Una panoramica di Longiano con il castello malatestiano

Disegna una mappa diversa la geografia demografica del nostro entroterra rispetto alla tendenza allo spopolamento evidenziato da una recente indagine del Sole-24 Ore. La fuga dai paesi delle aree interne d’Italia negli ultimi anni va a una velocità doppia, ossia meno 5,5 per cento di abitanti, rispetto alla media nazionale del 2,2 per cento (1 milione e 363 residenti in meno in 8 anni, dal 2015 al 2022). Il calo delle nascite, la contrazione dell’immigrazione, la distanza dai servizi essenziali (sanità, istruzione, trasporti) hanno spogliato buona parte dei piccoli comuni italiani (che tra grandi e piccoli sono 7.901). Ma ecco una controtendenza che ha pochi altri esempi nel nostro Paese. Tra i 14 comuni del comprensorio cesenate c’è, effettivamente, anche chi ha è stato colpito da una copiosa emorragia, ma ci sono paesi che non hanno mai smesso di crescere e segnano una tenuta o un aumento nel loro tasso di attrattività.

Partiamo dai dati positivi. Qual è il paese del nostro ameno entroterra che non ha mai smesso di crescere in termini demografici? La risposta non è una novità poiché sigla una conferma: Longiano. C’è sempre un più, da anni, a parte qualche sporadica annata in negativo, davanti ai dati demografici del paese che guarda il mare dalla sua storica rocca alta 179 metri sul livello del mare. Dai 5.592 abitanti circa del 2001 - solo per restare agli ultimi 23 anni - oggi (dati del portale Tuttitalia.it) se ne contano 7.273. E la crescita continua, con numeri modesti ma costanti. Ma è quasi tutto il Rubicone a far garrire una bandiera ben diversa da quella della maggior parte dei paesi italiani d’entroterra. E’ il caso di Gatteo, terra e mare (dai 6.600 del 2001 ai 9.385 di oggi) che pure ha vissuto negli anni qualche piccola flessione; di Gambettola (9.416 residenti nel 2001, 10.828 nel 2023) che ha affrontato qualche incurvamento in basso ma ha una popolazione costante; Borghi (2.038 abitanti nel 2001, 2.886 nel 2023) che non ha pagato pegno alle sua aerea posizione collinare; San Mauro Pascoli (9.472 abitanti nel 2001, 12.286 nel 2023) che ha appena due segni in rosso nel corso degli ultimi 23 anni; Montiano (1.589 abitanti nel 2001, 1.688 nel 2023) che ha vissuto però periodi alti e bassi, cedendo fino a 42 abitanti in due anni, risalendo però l’anno successivo; Roncofreddo (2.823 residenti nel 2001, 3.454 nel 2023) che è balzato in alto nel 2012 ed è poi rimesto costante; Sogliano (2.860 nel 2001, 3.166 nel 2023) che evidenzia, tuttavia, un grafico in discesa tra il picco del 2009 ed oggi.

Non va altrettanto bene nella Valle del Savio. Segna un calo costante la popolazione di Bagno di Romagna (6.098 abitanti nel 2001, 5.573 nel 2023), un trend incomprensibilmente negativo che non sembra avere freni. Perde quota anche Sarsina (3.693 abitanti nel 2001, 3.345 nel 2023) che, però ha segnato un cambio di tendenza negli ultimi tre anni dopo 13 anni di emorragie. C’è un grafico in discesa anche a Verghereto (2.019 residenti nel 2001, 1.739 nel 2023), ma anche qui si è evidenziata negli ultimi due anni una rinascita sorprendente, se sarà duratura si vedrà più avanti. Tiene invece Mercato Saraceno (6.209 iscritti all’anagrafe nel 2001, 6.844 nel 2023). In generale, comunque, l’andamento che si registra è un bel segno per i nostri paesi d’entroterra. Se per qualcuno occorrerà qualche valutazione in più ciò non inficerà una tendenza che ci distingue nettamente dal resto dell’Italia.