"Nessun fondo del Pnrr per le diocesi romagnole"

Lettera di protesta dei vescovi al Ministero . "A quelle emiliane finanziati 42 interventi antisismici, a noi zero". Regattieri: "Presentati tre nostri progetti"

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di Andrea Alessandrini

Fondi del Pnrr, Emilia batte Romagna quarantadue a zero. Materia quasi da Mar (Movimento autonomistico della Romagna) anche se le diocesi sono istituzioni della curia: quelle della Romagna non hanno beccato neppure un’euro per i loro progetti per la sicurezza anti-sismica per i quali entro febbraio avevano chiesto risorse del Pnrr, mentre invece le consorelle emiliane da Ferrara a Piacenza fanno il pieno. Sempre di interventi anti-sismici si tratta.

Si sono adontati l’arcivescovo di Ravenna monsignor Ghizzoni, emiliano, il vescovo di Cesena Douglas Regattieri, anch’egli emiiano di nascita, di Forlì Livio Corazza (friulano) e di Rimini, Francesco Lambiosi (laziale)che hanno scritto una lettera non esattamente evangelica al Ministero. Alcuni risvolti paiono addirittura grotteschi. Ad esempio la diocesi di Imola avrebbe avuto via libera ai finanziamenti per i progetti dedicati alle chiese in provincia di Bologna ma si sarebbe vista stoppare quelli per le province romagnole di Lugo e Ravenna.

Si è appreso tuttavia ieri pomeriggio che il verdetto potrebbe non essere ancora definitivo, come paventato dai vescovi romagnoli. La protesta avrebbe sortito qualche effetto e il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna e neo presidente della Cei, si sarebbe fatto portavoce delle guide pastorali romagnole al Ministero dei Beni culturali a cui avrebbe chiesto di riconsiderare la questione. E sarebbe già pervenuta la disponibilità del Ministero a finanziare tre interventi per ogni diocesi.

Il vescovo della diocesi di Cesena-Sarsina monsignor Douglas Regattieri mantiene toni cauti: "La vicenda dei finanziamenti del Pnrr per le Diocesi l’ho seguita indirettamente: è stata gestita da don Marco Muratori, come economo diocesano. Tutte le diocesi,compresa la nostra, hanno presentato dei progetti. Per quello che riguarda Cesena-Sarsina riguarda gli edifici religiosi della Cattedrale, di Quarto di Sarsina e di Montilgallo nel comune di Longiano. C’è stato, mi par di capire, un deficit burocratico da parte della Sovrintendenza ai beni culturali di Ravenna per la mancata comunicazione al Ministero. Altro non so dire". All’economato della Curia qualche informazione in più si riesce ad avere dall’ex economo don Ernesto Giorgi.

"Confermo che è stata inviata una lettera al Ministero dei beni culturali – dichiara il sacerdote – ma abbiamo deciso di non divulgarla all’esterno. Per quello che riguarda la nostra diocesi avevamo chiesto fondi per tre progetti che non avrebbe consentito comunque di completarli, ma gli auspicati fondi avrebbero dovuto essere integrati con altre risorse attinte dall’8 per mille. La diocesi di Cesena-Sarsina ha proposto tre interventi necessari e urgenti di rafforzamento antisismico: il Duomo di Cesena presenta infatti un’importante crepo nell’abside che mette a repentaglio la tenuta della struttura e analoghi problemi sono presenti negli edifici religiosi di Quarto di Sarsina e Montilgallo di Longiano". "Abbiamo appreso quest’oggi dell’intervento del cardinal Zuppi - prosegue don Giorgi - e speriamo che la partita possa riaprirsi. Se fossero finanziati tre progetti di ogni diocesi noi faremmo l’en plein".

In tutte le diocesi gli edifici su cui intervenire hanno bisogno di essere messi in sicurezza antisismica. Quella di Forlì, ad esempio, ha presentato progetti per sette interventi, tra cui quelli sul Duomo, la chiesa di San Mercuriale e la pieve di Fornò. Dopo l’incredulità e la contrarietà per la Romagna diocesana bypassata è subentrata una timida speranza per l’intervento del cardinal Zuppi, ma al momento le diocesi romagnole restano tagliate fuori dal Pnrr e qualche sacerdote sanguigno potrebbe anche rinfrescarlo ai fedeli negli avvisi alla fine della messa.