di Paolo Morelli
Il giudice del tribunale civile di Forlì Valentina Vecchietti sta ribaltando una dopo l’altra le sentenze con le quali diversi giudici di pace avevano annullato le contravvenzioni elevate dalla polizia municipale di Cesena a carico di utenti della strada, soprattutto motociclisti, che avevano calpestato o superato con la ruota anteriore la riga trasversale di arresto agli incroci regolati da semafori collegati ai T-red, le implacabili telecamere che vigilano sul rispetto delle regole del Codice della strada mentre i vigili controllano le immagini dalla sala operativa. Giovedì scorso il giudice di secondo grado, che aveva già cassato tre sentenze favorevoli ai motociclisti, ne ha ribaltate altre due con le quali i giudici di pace avevano annullato le contravvenzioni elevate ai fratelli Lorenzo e Marco Mellina Gottardo, entrambi avvocati. Le infrazioni erano state rilevate nell’estate 2020 dalle telecamere installate agli incroci fra Viale Bovio e Corso Cavour e fra Viale Marconi e Via Piemonte. I ricorsi contro le contravvenzioni erano stati accolti dai giudici di pace perché l’articolo 144 del regolamento di attuazione del Codice della strada prevede al comma 5 che la linea di arresto sia tracciata a un metro dall’incrocio o dalle strisce dell’attraversamento pedonale. A Cesena questa norma non viene rispettata e i giudici di pace avevano annullate diverse contravvenzioni, ma il giudice Valentina Vecchietfi ha interpretato la distanza di un metro come limite minimo, considerando anche il fatto che le righe di arresto devono tener conto pure dell’esigenza di agevolare le manovre di svolta dei veicoli, e ha quindi ritenuto corretto il comportamento del Comune. I motociclisti dovranno quindi pagare la somma di 58,50 euro alla quale andranno aggiunte le spese legali del processo di secondo grado, fissate in circa 720 euro; inoltre a entrambi saranno tolti due punti-patente. Con queste due, diventano cinque le sentenze ribaltate in appello a favore del Comune dopo che i giudici di pace avevano deciso a favore dei cittadini che avevano ricevuto le sanzioni. Altri appelli presentati dal Comune contro sentenze favorevoli agli utenti della strada saranno esaminati nel 2023. Nel conto bisognerebbe considerare anche una sentenza precedente in cui il giudice di pace aveva annullato la contravvenzione elevata a un motociclista che aveva calpestato la riga d’arresto, ma in quell’occasione il Comune non fece appello.
Resta il fatto che sono moltissimi i cittadini cesenati (soprattutto motociclisti, ma anche automobilisti) che hanno ricevuto serie di contravvenzioni (con disastrose conseguenze nel computo dei punti-patente) per una manovra che non causa situazioni di pericolo, e che per avvisare chi sta per arrivare agli incroci sorvegliati da telecamere l’Amministrazione comunale ha installato dei cartelli di piccole dimensioni e posti a una notevole altezza, che è quindi molto difficile leggere. Ma il Codice della strada non prevede l’obbligo di avvisare adeguatamente i cittadini se ci sono incroci con impianti semaforici vigilati dalle telecamere. Non condividendo forma e sostanza delle sentenze a loro sfavorevoli, i fratelli Mellina Gottardo stanno valutando la possibilità di fare ricorso alla Corte di Cassazione.